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Metropolitan Museum of Art | Storia del Museo

Le prime radici del Metropolitan Museum of Art (Met) risalgono al 1866 a Parigi, Francia, quando un gruppo di americani decise di creare una "istituzione nazionale e galleria d'arte" per portare l'arte e l'educazione artistica al popolo americano.
L'avvocato John Jay, che propose l'idea, portò avanti rapidamente il progetto al suo ritorno negli Stati Uniti dalla Francia.
Sotto la presidenza di Jay, l'Union League Club di New York radunò leader civici, uomini d'affari, artisti, collezionisti d'arte e filantropi alla causa.


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Léo Caillard, the photographer who dresses classical statues

Leo Caillard is a contemporary artist internationally recognized for the quality of his marble sculptures as well as for his digital creations at the cutting edge of new technologies.
Leo Caillard opens a dialogue between eras through the use of these two mediums and the unique aesthetic of his art, mixing figures from ancient statuary and abstract digital forms.
Born in Paris in 1985, he graduated from the prestigious Goblins school in 2006 then from fine arts in 2008.
He then left for New York for 2 years, the opportunity there to meet the contemporary art scene and start these first digital creations.


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Ferdinando Vichi | Lo scultore Romantico

A raccontarci della vita dello scultore Italiano Ferdinando Vichi riportiamo l'articolo dello scrittore Italiano Marco Vichi, il quale, a sua volta, fa riferimento ad un articolo del giornale "Il Telegrafo", pubblicato il 2 novembre 1932.
Nel 1964, la famiglia Vichi donò all'Archivio Fotografico Toscano di Prato 786 lastre fotografiche realizzate dallo scultore fiorentino Ferdinando Vichi.


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Martin Desjardins | The Four Captives, 1682-1686

The "Louis XIV Victory Monument", also known as "Four Prisoners" or "Four Defeated Nations", was an elaborate trophy memorial celebrating the military and domestic successes of the early decades of Louis XIV's personal rule, primarily those during the Franco-Dutch War of 1672–1678, on the Place des Victoires (Victories' Square) in central Paris.
It was designed and sculpted by Martin Desjardins (French sculptor and stuccoist of Dutch birth, 1637-1694) between 1682-1686 on a commission by François d'Aubusson, Duke of La Feuillade.

Martin Desjardins | Spain or Hope (detail) | Louvre Museum

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Il Colosso di Rodi

Il Colosso di Rodi fu una delle sette meraviglie del mondo classico; era un'enorme statua di bronzo del dio Elio situata nel porto di Rodi nel III secolo a.C.
Secondo studi contemporanei il colosso non si sarebbe trovato all'accesso del porto, come porta di ingresso per le navi, ma era collocato su un pilastro all'interno di quella che è conosciuta come città vecchia od acropoli di Rodi (che divenne la città dei cavalieri di Malta), in posizione sopraelevata sulla collinetta subito antistante al porto, in modo che fungesse da faro.

Una ipotetica ricostruzione del Colosso Di Rodi

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Alda Merini: "Tra le tue braccia"

C'è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l'età;


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Le bambine senza tempo di Berit Hildre, 1964

Berit Hildre è nata ad Alesund, in Norvegia. Vive nel Sud della Francia da circa vent'anni con il suo compagno e pittore Louis Treserras ed insegna scultura.
Berit Hildre: - "Le mie bambine sono come i fiori; fragili margherite nell'incavo di una valle, meravigliosamente fresche e belle, vulnerabili, in balia di tante cose che possono distruggere questo piccolo miracolo in un istante; una margherita, una bambina.
Le bambine credono negli angeli, nelle fate e nei troll, nei principi e nei maghi".


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Angeles Anglada, 1965

Angeles Anglada si è formata professionalmente presso la School of Fine Arts di Saragozza e ha iniziato la sua carriera professionale nel 1989, quando ha iniziato a sviluppare le sue prime sculture.
In questi 18 anni ha partecipato a oltre 40 fiere ed esposizioni nazionali ed estere, le sue opere sono presenti in oltre 25 paesi.
Le sculture da Angeles Anglada sono tutti caratterizzati da una speciale sensibilità e tenerezza, con allegorie di coppia e maternità.


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Leonardo Lucchi, 1952 | Figurative sculptor


Italian sculptor Leonardo Lucchi was born in Cesena.
He lives and works in his hometown.
He accomplished his studies at the Art School of Ceramics in Faenza where he graduated in 1970.
In 1991 he exhibited in London for the first time, at the Accademia Italiana delle Arti e delle Arti Applicate.

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Anton Smit, 1954 | New Futurist sculptor


Anton Smit was born in the Transvaal town of Boksburg, RSA.
Completely self-taught, in 1979 at the age of sixteen he was awarded the first prize in the SA Association of Arts New Signatures Competition.
In 2003 Smit established his own Sculpture Park in South Africa, which is dedicated to exhibiting his life's work, a functioning large-scale studio, alive with his creative passions.

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Alberto Giacometti | Scultore surrealista


Giacométti, Alberto - Scultore e pittore svizzero (Stampa, Grigioni, 1901 - Coira 1966), figlio di Giovanni.
Frequentò la scuola d'arte di Ginevra; nel 1920-21 fu a Roma; nel 1922 si stabilì a Parigi, ove frequentò Bourdelle e s'iscrisse all'Académie de la Grande-Chaumière.
Dal 1925-1928 eseguiva sculture di carattere decisamente cubista.
Nel 1929 aderì al movimento Surrealista, realizzando degli objets e delle constructions-cages (Boccia sospesa, 1930, Zurigo, Kunsthaus) e dall'esperienza surrealista trasse un senso magico dello spazio, talvolta definito per mezzo di fragili strutture lineari (Palazzo alle 4 del mattino, 1932-33, New York, Museum of modern art).

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Vincent Magni, 1963 | Abstract artist

Artist since always, Vincent Magni was born in St Etienne. He currently lives and works in France, in Saint-Sauveur-en-Puisaye, in the Yonne.
It is the place where he created in 2006, in an old industrial wasteland of 10 000 square meters, a village of artists called "The Poetry", where he invites other creators to come to settle there.
An innovative and inspired sculptor, the characters he creates are tribute to life and movement, while respecting the materials used.
Playing with the idea of an intrinsic dynamics, its metal mobiles are animated with a life of their own and interact directly with the spectator.
Their brilliant colors, like a hymn to joy, give them the appearance of human-sized toys.


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Valerie Otte, 1977 | Figurative sculptor

Valerie Otte is an award-winning sculptor based in Germany whose work has been exhibited both nationally and in the UK.
Valerie Otte's art can be described as a play of the eyes at distance, which is a classical description for figurative sculpture.
The rule: Close observation.


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Luisa Roldàn | Baroque sculptor


Luisa Roldàn | The Entombment of Christ, 1700-1701 | Metropolitan Museum of Art

The Entombment is one of the two "jewel-like sculptures" Luisa Roldán gave to the newly installed King Philip V of Spain in 1701, petitioning him to appoint her sculptor to the royal court.
In the previous decade she had pioneered a genre of sculpture - powerfully conceived and exquisitely modelled and painted figural groups, made on a deliberately intimate scale - of which this is perhaps the finest.

Luisa Roldàn | The Entombment of Christ, 1700-1701 | Metropolitan Museum of Art

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Victor Prouvé | Art Nouveau painter

Victor Emile Prouvé, born 13 August 1858 in Nancy, dead 15 February 1943 at Sétif (Algeria), was a French painter, sculptor and engraver of the Art Nouveau École de Nancy.
He designed decors of glass works and furniture for Émile Gallé.
He worked for Eugène Vallin, Fernand Courteix, the Daum Brothers and Albert Heymann.


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Max Leiva, 1966 | Scultore figurativo

Max Leiva, artista e scultore, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti in Guatemala nel 1993.
Dal 1990 ha approfondito le sue capacità artistiche presso grandi scultori come Dagoberto Vasquez, con il quale ha successivamente collaborato nel 1998, perfezionando la tecnica della fusione in bronzo; la formazione accademica di Max Leiva è di fondamentale importanza per la sua produzione artistica.
Sin dal 1996 l’artista ha realizzato una serie di opere monumentali oggi situate in spazi pubblici, come ad esempio il monumento a “Pedro de Bethancourt” (2000), situato nell’aeroporto Boulevard Aurora (città del Guatemala), dedicato al primo Santo del Guatemala e del Centro America.


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Victor Brauner | Pittore / scultore surrealista

Victor Brauner (1903-1966) è stato un pittore e scultore Rumeno.
Pittore Dadaista poi Surrealista, ha fatto parte, come Constantin Brâncuși, Eugène Ionesco, Mircea Eliade, Panaït Istrati e Emil Cioran, dell'importante comunità di artisti ed intellettuali rumeni di Parigi.
Ha studiato alla scuola di Belle Arti di Bucarest dal 1919-1921.
Nell'ottobre 1924 espose per la prima volta le sue opere in una galleria, nello stesso anno pubblicò con Ilarie Voronca il primo e unico numero della rivista "75 H.P." da loro stessi fondata, nella quale è contenuto il manifesto della "picto-poésie": non solamente pittura, né solamente poesia, la "picto-poesia" contrappone forme geometriche differenziate dal colore e dal tocco del pennello, sulle quali vengono scritte parole a mano od a stampa, formando, secondo lo spirito che l'anima, sia futurista, o dadaista, o costruttivista, un vocabolario i cui significati non hanno senso che per il loro "scritto" sulla tela e sottolineano l'espressione dinamica dell'immagine.


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Carole Feuerman, 1945 | Scultrice iperrealista

Carole A. Feuerman è una scultrice ed autrice Americana che lavora nell'iperrealismo. Lei è una dei tre principali artisti con cui ha ufficialmente fondato il movimento alla fine degli anni 1970.
È l'unica donna a scolpire in questo stile.
La sua carriera è evidenziata da opere iconiche figurative di nuotatori e ballerini.
È stata inclusa in mostre alla Smithsonian Institution's National Portrait Gallery; al Museo Statale Hermitage di San Pietroburgo, in Russia; alla Biennale di Venezia ed a Palazzo Strozzi a Firenze, tra gli altri.

Carole Feuerman | Mona Lisa

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A Love Letter of Jean-Paul Sartre to Simone de Beauvoir, 1939

My dear little girl

For a long time I’ve been wanting to write to you in the evening after one of those outings with friends that I will soon be describing in “A Defeat,” the kind when the world is ours. I wanted to bring you my conqueror’s joy and lay it at your feet, as they did in the Age of the Sun King. And then, tired out by all the shouting, I always simply went to bed.
Today I’m doing it to feel the pleasure you don’t yet know, of turning abruptly from friendship to love, from strength to tenderness. Tonight I love you in a way that you have not known in me: I am neither worn down by travels nor wrapped up in the desire for your presence. I am mastering my love for you and turning it inwards as a constituent element of myself. This happens much more often than I admit to you, but seldom when I’m writing to you.

Michel Hendrich | Transmission

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Heinz Kahlau | Star seduti insieme..

Questo star seduti insieme
mi fa bene, fa allegria,
sono quieto, stando insieme,
come mai in vita mia.

Niente gesti, né parole:
dalla fretta noi scappiamo,

George Lundeen | Departure