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Edvard Munch | Dance on the Shore ,1900

Originally, The Dance on the Shore was part of the collection of twenty-two paintings entitled "The Frieze of Life".
The figures of dancing girls are at the centre of the action being observed by two figures in black – widows. The solitary woman in red symbolises the age of the climax of erotic strength.
The cycle of life is rendered in wide colourful lines dividing the space into multi-coloured bands. | National Gallery, Prague

Edvard Munch | Dance on the Shore, 1900 | National Gallery, Prague

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Edvard Munch | Evening, 1888

From very early on in his career Edvard Munch aimed to convey the angst and isolation characteristic of modern man. Evening reflects these interests.
It is considered to be the artist’s first treatment of the subject of melancholy and also looks forward to his more characteristic Symbolist compositions.
Munch used his sister Laura as a model on numerous occasions.

In this canvas she is depicted seated and in profile, in front of the house on the Norwegian fjord where they spent the summer of 1888. Her body occupies the foreground, albeit located on the far left-hand side and truncated at the bottom and on the left side.

Edvard Munch | Evening, 1888 | Munch Museum

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Edvard Munch | Summer Evening in Åsgårdstrand, 1891

In October 1889, aged twenty-five, Edvard Munch left his native Norway for an extended stay in France, supported by an artist’s grant from the Norwegian State. The terms of his bursary stipulated that he enroll in a traditional art school, but he lasted only a few weeks in Léon Bonnat’s studio before storming out during a dispute over color.

Instead, for the next two and a half years, Munch steeped himself in French modernism, returning home only for summer holidays.
He absorbed the plein air ethos of Impressionism at the Galeries Durand-Ruel and Georges Petit; at the Salon des Indépendants, he encountered the latest work of Georges Seurat, Paul Signac, Henri de Toulouse-Lautrec, and Vincent van Gogh.

Edvard Munch | Summer Evening in Åsgårdstrand, 1891

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Sulamith Wülfing (1901-1989)

Sulamith Wülfing è stato un artista ed illustratore Tedesco. L'autore Michael Folz spiega che l'arte di Wülfing era un "riflesso realistico del mondo in cui vive: ha visto gli angeli e le creature elfiche dei suoi dipinti per tutta la vita".
L'atmosfera del lavoro di Wülfing varia da serena a malinconica a profondamente malinconica. Il soggetto è spesso misterioso, con elementi narrativi il cui significato l'osservatore può solo indovinare, esattamente come intendeva l'artista.

Nelle sue stesse parole: "Per le persone in sintonia con le mie composizioni, potrebbero essere specchi delle loro stesse esperienze. È per questo motivo che ho lasciato completamente la spiegazione dei disegni allo spettatore, in modo che non siano vincolati dal mio interpretazione di ciò che dovrebbe essere ogni immagine".


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Silvio Valli, 1944

Silvio Valli è un artista Napoletano rinomato per il suo senso prospettico, per la purezza del suo tracciato e per la cromaticità dei suoi colori.
Allievo della scuola italiana del Novecento di paesaggio, i suoi dipinti sono inconfondibili: potrete infatti ammirare le più belle città italiane dal terrazzo di splendide ville, circondati da bouganville, pianta tanto cara al Maestro.
Artista pluripremiato dalla critica, espone le sue opere in molte collezioni pubbliche e private, italiane ed internazionali.


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Dino Buzzati | Un amore | Capitolo XVI

Quel giorno Laide sembrava più allegra e spensierata del solito. Che accanto a lui si sentisse finalmente a suo agio?
Che un principio di intimità umana cominciasse a crearsi fra loro? Una bella fetta di sole entrava di sbieco nella camera da letto battendo sulla "moquette" verde e illuminando di riflesso l'intera stanza lietamente. Erano già distesi sul letto, lei ancora in sottoveste.
Ecco, per Dorigo nella consapevolezza certa dell'amore imminente, i rari momenti di tregua e di sollievo. Non più il dubbio che lei non telefonasse più, che svanisse nel nulla, che senza preavvisi avesse lasciato Milano per sempre, non più il supplizio dell'attesa quando si avvicinava l'ora della chiamata promessa, con l'atroce stillicidio dei minuti una volta varcato il termine e allora le congetture, i sospetti, le speranze via via sfuggenti si aggrovigliavano in un vorticoso crescendo che lo trasformava in una specie di ebete automa. L'incredibile ancora una volta si era avverato.

Dino Buzzati

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Alda Merini | Inno alla Donna

Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre

Frank Benson | Summer