Non ci pensa più, erano passati quasi quindici giorni, non ci pensava più. E' nel suo studio, mezzogiorno, ha fretta di sistemare il lavoro perché alle due e mezza verrà a prenderlo l'amico Cappa per andare a Saint-Moritz, lo preoccupa piuttosto il tempo perché sembra che stia per piovere, oramai non ci pensava proprio, il telefono suonò.
Meccanicamente, alzò il microfono.
- "Pronto". Quella voce con l'erre. Era la seconda volta che la Laide gli telefonava. La voce gli penetrò dentro, gli scendeva nel petto. Un senso di meraviglioso sollievo. Come mai questo sollievo? Ma se alla Laide aveva rinunciato. Se non ci pensava più. Perché questa gioia?