Perché se la prendeva tanto? Perché continuava a pensarci? Di che cosa aveva paura? che Laide scomparisse? Figurarsi. Bastava un colpo di telefono e lei correva a prendere un tassì; e lui l'aveva a sua disposizione, con la biancheria in ordine, tutta ben lavata da poter baciare impunemente in ogni parte del corpo.
No. Aveva un bel fare questo ragionamento.
Non bastava. Lei sarebbe accorsa, è vero, alla chiamata della signora Ermelina e sarebbe venuta in letto con lui ma tutto in fondo si riduceva a mezz'ora un'ora al massimo, questo era per lei solo un breve intermezzo di lavoro, da risolvere con gentilezza ma anche con la maggior celerità possibile (Dorigo si era ben accorto di non farla godere, quando le baciava il sesso la Laide teneva chiusi gli occhi, le labbra socchiuse tutto lì, ma per il resto non un vero palpito, un sospiro, un gemito, meglio così comunque piuttosto che le disgustose commedie di certe prostitute convinte che in amore tutti gli uomini senza distinzione debbano essere completamente cretini).