Dino Buzzati |
La rivide qualche giorno dopo, sempre dalla signora Ermelina. Aveva telefonato come al solito, chiedendo però della Laide. Come la trovò di nuovo in quella specie di salotto, restò un poco deluso. Stavolta aveva tirato su i capelli raccogliendoli sulla nuca e sembrava trasandata. Spiccavano nel volto quei tratti vagamente popolareschi e sguaiati, il naso petulante che terminava in patatina, il moto delle labbra, che si aprivano di tanto in tanto a valva, con espressione furbesca, provocante e sicura di sé.