Dino Buzzati | Piazza del Duomo di Milano
Nel salotto, per così dire, c'era un divano ad angolo, un tavolo rotondo, un altro divano lungo, un armadietto, un armadio a muro.
Mobili cosiddetti moderni, tipo Svezia, abbastanza semplici, un vago senso di pulizia. Stupiva la presenza, sui muri, di due grandi riproduzioni di Bruegel il Vecchio: le famose scene di contadini.
Chissà come erano capitate là, o erano state scelte.
Era là seduta sul divano lungo. Lui ne ebbe al primo sguardo un'impressione gradevole però niente di straordinario.
Un faccino pallido, reso arguto dal naso dritto e prominente, dalla bocca piccola, dagli occhi tondi e attoniti. C'era qualcosa di fresco, di popolaresco, ma non volgare.