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Jean Metzinger | Donna allo specchio, 1916

Donna allo specchio / Femme au miroir è un dipinto dell'artista Francese Jean Metzinger.
Questa forma sintetica distillata del cubismo esemplifica il continuo interesse di Metzinger, nel 1916, verso una minore attività superficiale, con una forte enfasi su piani astratti più grandi, più piatti e sovrapposti.
Il primato manifesto della configurazione geometrica sottostante, radicata nell'astratto, controlla quasi ogni elemento della composizione.
Il ruolo del colore rimane primordiale, ma ora è contenuto entro confini ben delineati rispetto a diversi lavori precedenti.


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Pablo Picasso: "Love is the greatest refreshment in life"


  • All children are artists. The problem is how to remain an artist once he grows up.
  • Painting is a blind man's profession. He paints not what he sees, but what he feels, what he tells himself about what he has seen.
  • Youth has no age.
  • Others have seen what is and asked why. I have seen what could be and asked why not.
  • Love is the greatest refreshment in life.

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    A Lonely Road Is That I Walked | Poem by Pablo Picasso


    I walk a lonely road, the one and only one I' ve ever known.
    I don't know where it goes, but I keep walking on and on.
    I walked the lonely and un trodden road for I was walking on the bridge
    of the broken dreams.

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    Goodbye! | Poem by Pablo Picasso


    I was thrown away to fend for myself in the stars unknown. Yet, there is no light there. You promised that eternity would not tear us apart. Yet, here I am, uncared for. I wanted to share my being with you. Yet, time after time, you refused me. Maybe I need you too much. Maybe you are my survival. I don't know why I still want you.
    The light of the full moon is dull, for your face is not there to emphasise it. The glory of the sun is gone in waste, for you are not there to reflect it. You say it is only a matter of time. I ask, what is time? What is meaning in this world now.

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    Emile Claus (1849-1924)


    Émile Claus (Vive-Saint-Éloi, 27 settembre 1849 - Astene, 14 gennaio 1924) è stato un pittore Belga.
    Émile Claus nacque in un piccolo villaggio delle Fiandre occidentali, sulle rive della Lys, sedicesimo figlio di una famiglia di commercianti rurali. Sin da piccolo si appassionò al disegno e la domenica faceva tre chilometri a piedi per andare all'Accademia di Waregem (la città più vicina) per imparare a disegnare.
    Ma il padre Alessandro e la madre Celestine Verbauwhede non erano affatto contenti ch'egli intraprendesse la carriera d'artista e lo inviarono come apprendista in Francia, in una panetteria di Lilla. Emile imparò il francese, ma non il mestiere del fornaio. Lavorò un poco anche alle Ferrovie del Belgio e come rappresentante.
    Poi la svolta. Per lettera, il giovane Claus si appellò al famoso compositore Peter Benoit, che viveva nella vicina Harelbeke, affinché convincesse suo padre. E così avvenne. Claus poté iscriversi all'Accademia di Belle arti di Anversa.

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    Le Sette Virtù | Giotto | La Cappella degli Scrovegni

    Tra le innumerevoli raffigurazioni, le allegorie dei Vizi e delle Virtù, poste in un finto zoccolo a specchi marmorei sulla parte inferiore delle due pareti laterali, sono sicuramente molto interessanti! Giotto le colloca in modo che figurino in rapporto sia le une con le altre, sia con il Giudizio Universale posto in controfacciata secondo un percorso che conduce a due destini ben precisi, l’Inferno o il Paradiso.
    Giotto ha pensato alla disposizione delle figure predisponendo una sorta di percorso di salvezza, nel quale si possono curare i vizi tramite le virtù.
    La figura posta all’inizio di questo 'percorso' è la Stoltezza, rappresentata da una donna vestita da giullare, giovane e stolta, incapace di distinguere il bene dal male. Quale virtù si contrappone alla Stoltezza? Ovviamente la Prudenza, che Giotto raffigura come una donna matura, intellettuale, seduta dietro ad una cattedra.

    La Temperanza

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    Alfred Stevens | In the Studio, 1888

    The beautiful sitters, art along the walls, open portfolio, and prominent mirror symbolize the artistic practice of Stevens, who was celebrated for his portrayals of chic and charming women.
    On the easel is his painting of the biblical temptress Salomé (Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Brussels).
    The female protagonists of In the Studio pose a counterpoint to the male-dominated French art world, which presented many barriers to women artists, and particularly those undertaking ambitious figural subjects.
    Stevens encouraged the careers of a number of women pupils and colleagues, most notably the sculptor and actress Sarah Bernhardt (1844-1923).| © The Metropolitan Museum of Art.