Orazio Lomi Gentileschi (1563-1639) non fu un pedissequo riproduttore delle novità caravaggesche; la sua pittura sviluppò infatti una versione autonoma della pittura del lombardo, fondendo nella sua opera le luminosità e le forme michelangiolesche del manierismo toscano con quelle del naturalismo romano-lombardo di Caravaggio.
Tuttavia i biografi del tempo non citano mai Orazio Gentileschi come uno dei seguaci del Merisi, seppur fu di fatto uno dei primi assieme a Giovanni Baglione.
Fino all'incontro con Caravaggio le opere risentivano ancora di un manierismo tardo cinquecentesco tipico toscano.