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Plinio Nomellini | La donna del mare

Plinio Nomellini (Livorno, 6 agosto 1866 – Firenze, 8 agosto 1943) è stato un pittore Italiano della corrente Divisionista.
Dopo un'iniziale formazione macchiaiola, condotta all'insegna del maestro Giovanni Fattori, Nomellini si distacca, almeno parzialmente da quella tradizione. Il quadro che rappresenta ufficialmente il distacco è il fienaiolo del 1888, presentato alla promotrice di Firenze, che ottiene la stima incondizionata di Telemaco Signorini e lo scetticismo, se non addirittura il rancore, del caposcuola Giovanni Fattori, che lo informa del rischio di diventare “servo umilissimo di Pissarro e Manet”.


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Vincent Van Gogh | Bridge in the rain (after Hiroshige), 1887

Van Gogh greatly admired Japanese woodcuts for their bright colours and distinctive compositions.
He based this painting of a bridge in the rain on a print by the famous artist Utagawa Hiroshige.
Van Gogh made the colours more intense than in the original, however.


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Ernst Ludwig Kirchner | Pittore Espressionista

Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938) è stato un pittore ed incisore espressionista Tedesco ed uno dei fondatori del gruppo di artisti Die Brücke o "The Bridge", un gruppo chiave che ha portato alla fondazione dell'espressionismo nell'arte del XX secolo.

Biografia

In gioventù mostrò particolare interesse per l'arte primitiva ed africana, la pittura tedesca del Cinquecento, le stampe giapponesi, la scultura nera e polinesiana, e per autori contemporanei come Paul Gauguin e Vincent van Gogh, di cui lo colpirono l'immediatezza espressiva e l'uso simbolico e psicologico dei colori. Ha una formazione che attinge all'incisione del cinquecento.


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Il mondo magico di Mollie Kellogg


L'artista e regista californiana Mollie Kellogg evoca un mondo magico su tela ed in cortometraggi.
Il suo pluripremiato Incognito Witch Project, celebra la magia nascosta mentre esplora la psiche nascosta.
Il messaggio di "magia interiore nascosta" risuona con individui, partecipanti ed organizzazioni che la pensano allo stesso modo che sostengono una missione per cambiare il mondo attraverso l'arte.
"Vedo la mia arte come un modo per promuovere l'accettazione di sé, le risate, il gioco, la guarigione, la comunità e le possibilità personali", afferma Kellogg.

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Luis De Leõn, 1950 | France

Luis De Leõn, figlio di rifugiati politici spagnoli, nasce ad Oujda, in Marocco.
Arrivò in Francia all'età di 13 anni e continuò i suoi studi all'Ecole d'Art des Tissages di Lione.
Diventerà disegnatore, grafico e professore di arti plastiche.
Numerose mostre personali e collettive segneranno la sua carriera in Francia ed all'estero: in Svizzera, Germania, Belgio, Stati Uniti, Cina....
Ha capito, fin dall'inizio, che l'espressione pittorica deve essere basata su una perfetta padronanza tecnica.


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Wojtek Siudmak, 1942

Wojciech Kazimierz "Wojtek" Siudmak (nato a Wieluń) è un pittore polacco, si stabilisce in Francia nel 1966 ed è considerato uno dei principali rappresentanti del realismo fantastico, come M.C. Escher, L. Fini ed altri.
Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Varsavia.
Lui stesso afferma di essere un fantastico iperrealista, mettendo coscienziosamente in rilievo la sua originalità.
Il realismo fantastico, che unisce una visione irreale con l'arte naturalistica, affonda le sue radici nel surrealismo rappresentato da Dali, R. Magritte e P. Delvaux. Siudmak è vicino a Dali per la sua brillantezza nel ritrarre l'illusione tridimensionale dello spazio, per il suo senso di luci e ombre e per la sua prospettiva lineare e aerea.


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Alfred Stevens (1823-1906)

Alfred Stevens (Bruxelles, 11 maggio 1823 - Parigi, 24 agosto 1906) è stato un pittore Belga. Alfred Émile Stevens nacque a Bruxelles, dove fu iniziato alla pittura da François-Joseph Navez, a sua volta allievo di Jacques-Louis David.
Stevens fu soprattutto attivo a Parigi, dove si stabilì nel 1844. Iniziò la sua attività dipingendo quadri sulla vita miserabile delle infime classi sociali parigine, finché un suo quadro ("Ciò che viene chiamato vagabondaggio") attirò l'attenzione di Napoleone III che lo vide in occasione dell'Esposizione universale del 1855.
Quell'opera spinse l'Imperatore a rivedere il modo con cui l'esercito arrestava i vagabondi, che andava certamente a beneficio dell'immagine dei soldati, ma non di quella dei vagabondi.