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Audrey Kawasaki,1982 | Los Angeles

Le opere ad olio di Audrey Kawasaki sono dipinti direttamente su pannelli di legno, ed il suo stile è stato descritto come una fusione di Art Nouveau e manga giapponese.
Kawasaki ha studiato pittura per due anni al Pratt Institute di New York City, ma ha lasciato dopo due anni senza completare la laurea.
Cita l'enfasi nella scena artistica di New York sull'arte concettuale, un approccio in contrasto con il suo stile figurativo ed illustrativo, come tra i motivi per cui se n'è andata.


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Carlo Dolci | Allegoria della Pazienza, 1677


Dolci, Carlo - Figlio di Andrea e di Agnese Marinari, nacque a Firenze il 25 maggio 1616. La fonte principale per le notizie relative a questo pittore è la biografia scritta dal suo alunno Filippo Baldinucci (pubblicata postuma nel 1728).
Da questa si apprende che, rimasto orfano del padre all'età di quattro anni, entrò nella bottega di Iacopo Vignali a soli nove anni e vi restò sino al momento in cui si rese autonomo; nel 1648 fu iscritto fra gli accademici del disegno; nel 1654 sposò Teresa Bucherelli (1638/39-1683), dalla quale ebbe un maschio di nome Andrea e sette figlie femmine (Baldinucci, 1728, p. 361).

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Vasily Kotarbinsky | The Nile Mist


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I Sette Vizi | Giotto

Alla Cappella degli Scrovegni, il quarto registro delle due pareti laterali, quello più in basso, riporta il percorso con quattordici Allegorie a monocromo che simboleggiano i Vizi sulla sinistra (Stultitia, Inconstantia, Ira, Iniusticia, Infidelitas, Invidia, Desperatio) e le Virtù sulla destra (quattro cardinali, Prudencia, Fortitudo, Temperantia, Iusticia, e tre teologali, Fides, Karitas, Spes), alternate a specchiature in finto marmo.
Il nome del vizio o della virtù è scritto in alto in latino e indica chiaramente che cosa rappresentino queste immagini. Rappresentano il percorso del settimo giorno (quello che sta tra la nascita della Chiesa e il Giudizio Universale).
Vizi e virtù corrispondenti si fronteggiano a coppia, in modo da simboleggiare il percorso verso la beatitudine, da effettuarsi superando con la cura delle virtù gli ostacoli posti dai vizi corrispondenti, seguendo uno schema filosofico-teologico di ascendenza agostiniana.

L'ira - La Cappella degli Scrovegni

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Ricardo Fernandez Ortega, 1971

Ricardo Fernandez Ortega è nato a Durango, in Messico.
Il modo in cui l'artista messicano Ricardo Fernandez aggiunge e sottrae la luce e controlla attentamente i ricchi toni scuri e sensuali ricorda i grandi maestri spagnoli del XVII secolo come Diego Velazquez.
I suoi modi intuitivi di usare luci e ombre (chiaroscuro) ci portano in uno spazio misterioso, a volte surreale, dove le donne indossano armature eleganti, copricapi stravaganti ed esistono in terreni vuoti mentre partecipano ad attività strane, ma fantastiche ed oniriche.


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Antoine Jossé, 1970

I dipinti di Antoine Jossé sono noti per la loro atmosfera, i colori evocativi ed i cieli tumultuosi.
La sua opera esprime un irrefrenabile desiderio di leggerezza, evasione e la capacità di sognare l'impossibile.
La presenza di esseri umani immersi in questi paesaggi onirici conferisce un fascino unico al lavoro dell'artista.
Jossé bilancia umorismo e minaccia in questo mondo desolato e pericoloso in cui esseri fragili prosperano in posizioni precarie.
Un cielo coperto della Normandia sovrasta queste scene, lasciando lo spettatore incerto se le nuvole si profilano o si allontanano, opprimenti od indulgenti.


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Guy Cambier (1923-2008)

Nato ad Uccle-lez-Bruxelles, Guy Cambier fu un pittore di genere, figure, ritratti e nature morte. All'età di nove anni perse l'uso delle gambe a causa di un tragico incidente.
Era autodidatta e studiava le tecniche e le opere di quegli artisti che emulava, Corot e Watteau.
Cambier inizia ad esporre nel 1942, prima in Belgio e poi in Francia in Costa Azzurra oltre che negli Stati Uniti ed a Parigi al Salon des Peintres Temoins de leur Temps.
Nel 1957 riceve il premio parigino “Le Prix de la Jeune Peintre”.