Celebre per le vedute di Milano, l'Inganni fu molto apprezzato anche per le scene di genere.
A partire dagli anni '50 sviluppò il motivo della luce artificiale, prodotta da una lampada o da un tizzone ardente, riflessa sui volti di popolani e contadini.
La tradizione a cui si rifà è quella fiamminga e francese del XVII secolo - basti ricordare Georges de La Tour - già recuperata nell'Ottocento dal Waldmuller.
Lunga è la lista di opere in cui approfondisce lo studio della fiamma, molte delle quali esposte alle rassegne di Genova, Torino e Milano.
Angelo Inganni | Contadino che accende una candela con un tizzone ardente, 1850 | Gallerie di piazza della Scala