Dopo un duro ricovero nel manicomio Provinciale di Napoli nel 1881, Antonio Mancini (1852-1930) trovò ospitalità a Roma, presso gli zii Andrea e Noemi, e durante il suo soggiorno in città può dedicarsi alla pittura utilizzando i nipoti come modelli.
In questa tela si vede infatti Agrippina, con lo sguardo delicato e sofferente e gli occhi lucidi inumiditi dalle lacrime.
Proprio questo dettaglio dà il titolo all’opera, e si dice fosse stato un rimprovero del pittore a far scaturire il pianto.
Antonio Mancini | La lacrima, 1883-1890 (detail) | GAM - Galleria d'Arte Moderna di Milano