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Sibilla Aleramo | La Rosa

Eccoci!
Facci posto,
oh sole!
A noi due
e ad una rosa.
Fra il mio seno
e il petto forte che amo,
sta una rosa,
sola.

Sir Lawrence Alma-Tadema | The Roses of Heliogabalus, 1888 (detail)

Oh sole,
la rosa vuol morire,
e noi
vogliam la sua agonia
tutta con nostra gioia
consacrare.

Sir Lawrence Alma-Tadema | The Roses of Heliogabalus, 1888 (detail)

Facci posto!
Ecco,
insieme avvinti,
che la rosa non cada,
guizziamo nella tua zona,
nudilunghi,
a terra,
avvinghiati,
e la rosa

Sir Lawrence Alma-Tadema | The Roses of Heliogabalus, 1888 (detail)

non ti sente,
ma noi
ma noi
da te percorsi
meravigliamo
come una lunga landa
che il tuo raggio
mai prima
conosciuto avesse.

Sir Lawrence Alma-Tadema | The Roses of Heliogabalus, 1888

Interi ci percorri,
solo la rosa
non ti sente,
fra il madore del mio seno
e il calore dolce
del petto che amo.

Grande aperta rosea,
si sente morire,
si sente felice,
si sfoglia,
ogni foglia
rorida molle,
vagola,
ci bacia,
premuta,
bruciata,
oh sole che ci accogli!


Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta "Rina" (Alessandria, 14 agosto 1876 - Roma, 13 gennaio 1960), è stata una scrittrice, poetessa e giornalista Italiana.
È ricordata per il suo romanzo autobiografico "Una donna" in cui dipinge la condizione femminile in Italia a cavallo fra il XIX ed il XX secolo.

"Una donna", composto tra il 1901-1904, ebbe immediata fortuna soprattutto per il tema affrontato. Si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi in Italia.
Il romanzo all'inizio venne rifiutato dagli editori Treves, Baldini and Castoldi e fu pubblicato da STEN Società Tipografica Editrice Nazionale (già Roux e Viarengo) nel novembre del 1906 anche se riportava la data del 1907.
Esso fu tradotto, fra l'altro, in francese, in tedesco, in inglese, spagnolo, svedese, polacco, danese, olandese e sardo, nella variante campidanese.