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Francesco Hayez | Melancholy, 1841-1842

Melancholy is an oil-on-canvas painting created during 1841-1842 by Francesco Hayez (Italian Romantic painter, 1791-1882).
The painting, measuring 138,6 x 104cm, is part of the collection of the Pinacoteca di Brera, in Milan.
The work, executed between 1840 and 1842, is full of erudite references to the Italian and European pictorial tradition: from reflections on the 16th-century painting of the Veneto exemplified by the treatment of the clothing, which echoes the textural effects of Savoldo and Titian, to the citation of Flemish still lifes.
Painted for Marquis Filippo Ala Ponzoni, a patron of the arts, patriot and follower of Giuseppe Mazzini, this picture owed its popularity both to its outstanding quality and to its emblematic value, making it a symbol of the restlessness of Romanticism.

Francesco Hayez (Italian, 1791-1882) | Malinconia, 1841-1842 | Pinacoteca di Brera

The subject belongs to the half-figure category inspired by the 17th century Emilian school’s Sibyllas and Cleopatras which Hayez revisited with a greater focus on the figures’ moods.
The wilting flowers also remind us of the transcience of human affairs.
The painting was bequeathed to Brera in 1889 by Marchese Ala Ponzoni. | Source: © Pinacoteca di Brera

Francesco Hayez describes the work in his Memorie:
"Melancholy is shown as a medieval young woman taken by a feeling of love, standing in an abandoned pose, who despite her passion for the flowers collected in a vase holds one in her hand, perhaps remembering the person she cares for, keeping her head somewhat bowed the better to nurture the thought which dominates her, not caring for anything around her, and her clothes falling from one shoulder, leaving part of her breast visible.
The dress is in light blue satin which I thought best-suited to the subject, also because it contrasts with the live colours of the various flowers, which I painted from life with conscientious attention".


Malinconia è un dipinto ad olio su tela (138,6x104cm) del pittore Italiano Francesco Hayez, eseguito tra il 1840 e il 1842 e conservato alla Pinacoteca di Brera, Milano.
L’opera è intessuta di riferimenti coltissimi alla tradizione pittorica italiana ed europea: dalle riflessioni sulla pittura veneta del Cinquecento esemplificate dalla trattazione della veste, che riporta agli effetti materici di Savoldo e Tiziano, alla citazione delle nature morte fiamminghe.

Dipinta per il marchese Filippo Ala Ponzoni, mecenate, patriota e seguace di Giuseppe Mazzini, l’opera divenne popolare per la straordinaria qualità pittorica e per il valore emblematico che l’ha resa il simbolo dell’inquietudine del Romanticismo.

Il soggetto rientra nella tipologia delle mezze figure, ispirate alle Sibille ed alle Cleopatre della pittura emiliana del Seicento, che Hayez rielabora dando maggiore risalto agli stati d’animo: anche i fiori appassiti ricordano lo sfiorire delle cose umane.
Il dipinto giunse a Brera nel 1889 per donazione testamentaria del marchese Ala Ponzoni. | Fonte: © Pinacoteca di Brera

È lo stesso Hayez a descriverci la sua opera nelle sue Memorie:

«La Malinconia era rappresentata da una giovane donna del Medioevo, che presa da un sentimento d'amore, sta in una posa abbandonata, che nonostante la passione per i fiori, da essa raccolti in un vaso, tenendone uno in mano che forse le ricorda la persona a lei cara, tiene alquanto china la testa, per meglio nutrire il pensiero che la domina, non curante tutto quello che le sta intorno, e gli abiti stessi che le cadono da una spalla, lasciando vedere parte del petto.
L'abito è di raso celeste carico ch'io credetti adatto al soggetto, anche perché contrapposto alle tinte vive dei diversi fiori, ch'io presi tutti dal vero con cura coscienziosa».

L'entusiastica accoglienza suscitata dalla Malinconia sollecitò Hayez a realizzare una seconda versione del dipinto, portata a compimento nel 1842 e denominata Pensiero malinconico.
Le differenze sono poche, ma sostanziali: lo struggente senso dell'abbandono è infatti esaltato dalla differente disposizione delle vesti (che lasciano maggiormente scoperto il seno) e delle mani, non più intrecciate ma abbandonate alla forza di gravità, e dalla più intensa carica emotiva del volto.
L'indagine hayeziana sui fiori giungerà invece a maturazione nell'isolata bellezza del Vaso di fiori sulla finestra di un harem, eseguito nel 1881, trentanove anni dopo la Malinconia.