Sylvius D. Paoletti (1864-1921) was born in Venice, where he worked all his life.
He is the son of the famous genre and landscape painter Antonio Ermolao Paoletti (1833-1912) and learned the art of painting in his father's workshop.
In his works Paoletti devoted himself mainly to serene genre scenes settled in Venice, in which he skillfully captures the southern light with bright and glowing colors.
Paoletti died in 1921.
Silvio Paoletti (Venezia, 1864-1921) figlio di Antonio Ermolao Paoletti (1833-1912), viene introdotto alla pittura proprio da suo padre.
Sin da subito, si specializza nei soggetti di genere di gusto aneddotico, dedicandosi soprattutto alla narrazione della quotidianità veneziana, proprio come Antonio Ermolao.
Predilige, comunque, il racconto curioso ed intrigante della vita femminile, come dimostrano i dipinti presentati nel corso degli anni Ottanta e Novanta.
Esordisce all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887, per poi partecipare alle più importanti rassegne italiane, tra cui la Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze del 1896 e le Biennali di Venezia del 1899, 1905, 1907, 1909, 1910 e 1920.
Rispetto a quella paterna, la pittura di Silvio Paoletti, risulta molto più calibrata sull’uso di una tavolozza impressionista e su un segno elegante e vibrante.
Nonostante i temi risultino simili, la pennellata è più disinvolta e sicuramente ispirata agli sviluppi pittorici europei a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento.
Intorno agli anni Novanta, il pittore si interessa alla poetica ed allo stile Liberty, trattandoli anche dal punto di vista critico e teorico.
Soggetti allegorici e più orientati verso un indirizzo simbolista lo caratterizzano nella sua fase più matura, quella in cui ottiene un notevole successo alle Biennali veneziane.
Alcuni dipinti degli anni Dieci del Novecento ambientati a Parigi e dintorni testimoniano un soggiorno del pittore in Francia, a contatto con la pittura e la cultura della Belle Époque.
Non è un caso, dunque che Silvio Paoletti, cominci ad ottenere uno straordinario successo all’estero, conosciuto con la singolare e poetica firma latineggiante "Sylvius Paoletti".
Espone a Venezia fino al 1920 e muore l’anno successivo a soli cinquantasette anni.