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Love Letters | Gustave Flaubert to Louise Colet

Quando Gustave Flaubert (1821-1880) incontra Louise Colet (1810-1876) aveva appena 24 anni. Lui aspirante scrittore e Lei, poetessa già affermata, più grande di lui di oltre dieci anni, sposata con il flautista Hippolyte Colet, amante del filosofo Victor Cousin, frequentatrice dei migliori salotti e spregiudicata.
Fu a Parigi, nell'atelier dello scultore Pradier, che il romanziere incontrò, nel giugno 1846, Louise mentre posava come modella.
Il giorno dopo Flaubert torna in atelier ed i giorni e le notti seguenti li passa con lei, in un vortice di passioni.
I due avranno una relazione molto coinvolgente, portata avanti fra contrasti dovuti in particolare al desiderio di indipendenza di Flaubert, che conduce una vita giovanile abbastanza libertina.

James Tissot | Young Lady in a Boat

Durata otto anni, la relazione carica e tempestosa di Gustave Flaubert con la poetessa Louise Colet, è una delle più note nella storia della letteratura e l'unica storia d'amore seria di Flaubert. Pare che la Colette sia stata la musa ispiratrice del suo capolavoro "Madame Bovary".

Flaubert scrisse alla Colet delle lettere meravigliosamente evocative. La corrispondenza è stata definita un capolavoro letterario, occupando un posto di diritto accanto ai suoi romanzi.

Nei primi due anni si vedranno solo 6 volte ma si scriveranno centinaia di lettere.

Statue de Gustave Flaubert à Trouville-sur-mer (Calvados, France)

Lettera di Flaubert alla Colet - Croisset, domenica 23 agosto 1846

Sai che sei crudele?
Mi rimproveri di non amarti, e indichi, come prova, il fatto che me ne vado sempre.
Questo è sbagliato da parte tua.
Come potrei restare?
Cosa faresti al mio posto?
...
Mi rimproveri per la mia abitudine di analizzare.
Ma attribuisci alle mie parole una sottigliezza malvagia che non hanno.
Non ti piace il carattere della mia mente: i razzi che lancia ti dispiacciono: vorresti che fossi più coerente, più uniforme, nei miei affetti e nel mio linguaggio.
Dovresti essere tu, tu!
Che ora fai come fanno gli altri, come fanno tutti, biasimandomi per l'unica cosa buona in me, i miei balzi e le mie partenze, i miei slanci ingenui.
Sì, anche tu vuoi potare l'albero.

I suoi rami possono essere ribelli, ma sono spessi e frondosi, e si protendono in tutte le direzioni per respirare l'aria e il sole.
Vuoi domare l'albero, trasformarlo in una graziosa spalliera che verrebbe addossata a un muro: è vero, allora darebbe frutti deliziosi, che un bambino potrebbe cogliere senza una scala.

Cosa vuoi che faccia?
Amo a modo mio: se più di te, o meno, Dio lo sa.
Ma io ti amo, e quando dici che forse ho fatto per le donne volgari quello che ho fatto per te...
Non l'ho fatto per nessuno, nessuno: lo giuro.
Sei assolutamente la prima e unica donna per cui sono mai stato disposto a viaggiare per vedere, che ho amato abbastanza da farlo per te, perché sei la prima ad amarmi come mi ami tu.

No: nessuno prima di te ha mai pianto le stesse lacrime, o mi ha guardato in quel modo triste e tenero.
Sì: il ricordo di mercoledì sera è il mio più bel ricordo d'amore.
Se dovessi diventare vecchio domani, è quel ricordo che mi farebbe rimpiangere ciò che ho perso.

Ti mando i miei baci più cari come un mazzo di fiori.

Caricature de Gustave Flaubert, d'après Eugène Giraud

Letter from Flaubert to Colet - Croisset, Sunday 23 August 1846

Do you know you are cruel?
You reproach me with not loving you, and point, as evidence, to my always leaving.
That is wrong of you.
How can I stay? What would you do in my place?

...
You reproach me for my habit of analyzing. But you attribute to my words a wicked subtlety they do not have. You dislike the cast of my mind: the rockets it sends up displease you: you’d like me to be more consistent, more uniform, in my affections and my language.
That should be you, you! who are now doing as others do, as everybody does - blaming me for the only good thing about me, my leaps and starts, my naive outbursts.
Yes, you too want to prune the tree. Its branches may be unruly, but they are thick and leafy, and they reach out in all directions to breathe the air and the sun.
You want to tame the tree, to make it into a charming espalier that would be trained against a wall: true, it would then bear lovely fruit, which a child could pick without a ladder.

What do you want me to do?
I love in my way: whether more than you, or less, God knows.
But I love you, and when you say that I have perhaps done for vulgar women what I have done for you…
I have done it for no one - no one: I swear it.
You are absolutely the first and only woman whom I have ever been willing to travel to see - whom I have loved enough to do that for - because you are the first to love me as you love me.

No: no one before you has ever wept the same tears, or looked at me in that sad and tender way.
Yes: the memory of Wednesday night is my most beautiful memory of love.
Were I to become old tomorrow, it is that memory that would make me regret what I had lost.

Adieu. As a bouquet I send you my best kisses".

French poetess Louise Colet

Lettre de Flaubert à Colet - Croisset, dimanche 23 août 1846

Tu me reproches de ne pas t’aimer, et tu en tires toujours l’argument de mes départs.
C’est mal. Puis-je rester?
Que ferais-tu à ma place?
...
Tu me reproches l’analyse; mais toi tu mets dans mes mots une subtilité funeste.

Tu n’aimes pas mon esprit, ses fusées te déplaisent; tu me voudrais plus uni de ton, plus monotone de tendresse et de langage.
Et c’est toi ! toi ! qui fais comme les autres, comme tout le monde, qui blâmes en moi la seule chose bonne, mes soubresauts et mes élans naïfs !
Oui, toi aussi tu veux tailler l’arbre et, de ses rameaux sauvages mais touffus, qui s’élancent en tous sens pour aspirer l’air et le soleil, faire un bel et doux espalier que l’on collerait contre [un] mur et qui alors, il est vrai, rapporterait d’excellents fruits qu’un enfant pourrait venir cueillir sans échelle.
Que veux-tu que j’y fasse?

J’aime à ma manière; plus ou moins que toi? Dieu le sait.
Mais je t’aime, va, et quand tu me dis que j’ai peut-être fait pour des femmes vulgaires ce que je fais pour toi, je ne l’ai fait pour personne, personne - je te le jure-.
Tu es bien la seule et la première pour laquelle seulement j’aie fait un voyage, et que j’aie assez aimée pour cela, puisque tu es la première qui m’aime comme tu m’aimes.

Non, jamais avant toi une autre n’a pleuré des mêmes larmes, et ne m’a regardé de ce regard tendre et triste.
Oui, le souvenir de la nuit de mercredi est mon plus doux souvenir d’amour.
C’est celui-là, si je devenais vieux demain, qui me ferait regretter la vie.

Adieu. C’est ta fête; je t’envoie pour bouquet le meilleur de mes baisers".

Flaubert preferiva vivere nella tranquillità di Croisset e adduce come scusa la vecchiaia della madre per non trasferirsi a Parigi. Cioè non essere più vicino, più presente, più coinvolto.
Difende la sua indipendenza e le abitudini domestiche della vita provinciale, si dice allergico ai legami.
Louise, impulsiva e gelosa, chiede di più, pretende attenzioni che lui ora concede e subito dopo nega.
Dopo un terribile litigio le scrive:

"Avrei voluto amarti come mi amavi tu, ho lottato invano contro la fatalità della mia natura, niente, niente..
Io che amo sopra ogni cosa la pace e il riposo non ho trovato in te che il turbamento, burrasche, lacrime o collera".

La lascia quando, nel 1849 intraprende un viaggio di 20 mesi in Italia, Grecia e Medio Oriente da cui torna trasformato e deciso a fare della scrittura la sua vita.
Riprende in mano il suo capolavoro, Madame Bovary (frutto di una lunga gestazione, dal 1837 al 1856) - ed in Emma trasfonde Louise.
Il loro rapporto nella vita reale si è fatto più freddo e distaccato, sono tornati addirittura a darsi del Voi.
Ma sulle pagine di Flaubert brucia ancora la passione che ha vissuto con Louise.

Le scrive:

Franz Xaver Winterhalter | Portrait of French poetess Louise Colet

"Avrei potuto amarti in modo più piacevole per te.
Infatuarmi della tua superficie e restar là.
E’ quello che tu hai voluto a lungo. Ebbene no. Io sono andato al fondo.
Non ho ammirato quello che tu mostravi, che tutti potevano vedere, che stupiva il pubblico.

Sono andato al di là e ho scoperto dei tesori. Un uomo che tu avessi sedotto e dominato non si godrebbe come me il tuo cuore in ogni suo recesso.
Quello che provo per te non è un frutto d’estate dalla buccia liscia, che cade dal ramo al minimo soffio e sparge sull’erba il suo succo vermiglio.
Ha a che fare con il tronco, con la scorza dura come una noce di cocco, o guarnita di spine come i fichi d’India.
Fa male alle dita, ma contiene del latte«Avrei potuto amarti in modo più piacevole per te.

Infatuarmi della tua superficie e restar là. E’ quello che tu hai voluto a lungo. Ebbene no.
Io sono andato al fondo. Non ho ammirato quello che tu mostravi, che tutti potevano vedere, che stupiva il pubblico.
Sono andato al di là e ho scoperto dei tesori. Un uomo che tu avessi sedotto e dominato non si godrebbe come me il tuo cuore in ogni suo recesso.

Quello che provo per te non è un frutto d’estate dalla buccia liscia, che cade dal ramo al minimo soffio e sparge sull’erba il suo succo vermiglio.
Ha a che fare con il tronco, con la scorza dura come una noce di cocco, o guarnita di spine come i fichi d’India.
Fa male alle dita, ma contiene del latte".

Gustave Flaubert | Madame Bovary