Aeneas Fleeing from Troy is a painting by Federico Barocci (Federico Fiori), located in the Borghese Collection in Rome.
History
Considering Barocci’s only attempt at a historical narration, this scene was twice ordered by the Della Rovere family as a gift for their further social connection.
The first, now lost, the artwork was intended for the emperor of the Holy Roman Empire, Rudolph II.
The second was given to Cardinal Scipione Borghese, adapting the imperial allegory as a scene of the spiritual purity of the Roman Cardinal.
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 | Galleria Borghese
Aeneas by Barocci shows how the motives of his patrons are integrated into his process.
Although it was believed that the two versions of Aeneas copied each other for a long time, a large-scale cartoon with a strikingly different landscape than a preserved painting suggests that Barocci perceived the first version differently.
This review investigates problems of patronage and exchange of gifts and how the artist applied his skills and replication process with the most significant effect.
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 (detail) | Galleria Borghese
Description
The scene shows that Aeneas leaves the city of Troy with his wife Creusa and his son Ascanius.
He is trying to escape the fire, which has already begun to burn the round temple in the background. On his shoulders, he carries his father, Anchises, who embraces the Penates, statues of the house gods, and which is similar to Creusa pathetically contrasts with the heroic figure of his son.
Analysis
The balustrade of the stairs on the left offers a theatrical "mise en scene" in which the viewer is present.
The complex division of space, the movement of runaway figures, and their clothes of pastel shades foreshadow the stylistic features of Baroque art, even though the painting resembles Raphael’s Fire in Borgo (Stanza dell’Incendio di Borgo, Vatican) and the chapel on the right reminds Bramante’s temple next to San Pietro in Montorio in Rome.
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 (detail) | Galleria Borghese
The artwork is signed and dated FED.BAR.VRB / FAC.MDXCVIII in gold-plated letters at the foot of the stairs, but the artist had already painted the same subject for Emperor Rudolph II ten years ago. An engraving had been made of this by Agostino Carracci in 1595.
Barocci may have obtained the commission for the first version through the Flemish painter Bartholomeus Spranger after the latter arrived in Prague.
Three copies of this painting exist: one of them, possibly from the 18th century, depicts the Trojan horse in front of the temple.
Federico Barocci | Self-Portrait | Uffizi Gallery
Federico Barocci (1535-1612) was an Italian Renaissance painter and printmaker.
His original name was Federico Fiori, and he was nicknamed Il Baroccio.
Motivated by a wide extend of Renaissance experts, including Raphael, Correggio, Jacopo Tintoretto and Titian, Barocci created a unique style that combined distinctive color with figures in dynamic and dramatic postures.
His visionary works are characterized by warmth of feeling and profound spirituality.
A committed draughtsman, Barocci embraced new drawing approaches, allowing him to create a few unorthodox painterly methods.
Because he adored color, he drew in a range of tones and surfaces, being the primary Italian artist to systematically utilize colored pastels and oils as a part of the preparatory process. | Source: © Galleria Borghese
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 (detail) | Galleria Borghese
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 (detail) | Galleria Borghese
"La fuga di Enea da Troia" appartiene al pennello di Federico Barocci (Federico Fiori).
Il dipinto fa parte della collezione d’arte della Galleria Borghese di Roma. Le dimensione della tela sono 176×235 cm.
Riferimento storico
Lo stesso Barocci ricordò una volta che rappresentanti della nobile famiglia Della Rovere gli commissionarono due dipinti, su cui avrebbe dovuto raffigurare una scena mitologica con l’eroe troiano Enea, per poi diventare un dono per altre persone influenti.
Il primo dipinto, la cui ubicazione è ora sconosciuta, era destinato all’imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo II.
La seconda opera del maestro è stata presentata al cardinale Scipione Borghese; il dono, nascondendo un significato allegorico, avrebbe dovuto servire come una sottile allusione alla profonda pietà del destinatario, che ricopriva un alto incarico ecclesiastico.
Le raccomandazioni ed i desideri del cliente hanno indubbiamente influenzato l’aspetto finale dell’opera di Barocci La fuga di Enea da Troia.
Federico Barocci | Aeneas fleeing Troy, 1598 (detail) | Galleria Borghese
Per molto tempo si è creduto che l’artista avesse dipinto un quadro insieme all’altro, realizzando così una copia esatta.
Tuttavia, il paesaggio raffigurato su cartone (un disegno su larga scala) realizzato per la prima opera è significativamente diverso da quello raffigurato sulla seconda tela, il che significa che Barocci ha creato due versioni completamente diverse dell’opera.
Nei XVI e XVII secoli c’era una pratica diffusa tra i rappresentanti dell’alta società di regalare le opere d’arte; un tale gesto aiutava alle persone appartenenti alla nobiltà di stabilire e rafforzare tra di loro le relazioni lunghe e reciprocamente vantaggiose.
Federico Barocci | Fuga da Troia | Il cartone della prima versione, 1586-1589 | Parigi, Louvre
Descrizione dell’opera
Il dipinto raffigura una scena della mitologia antica che racconta come Enea, insieme alla moglie Creusa ed al figlio Ascanio, lasciano Troia ardente.
L'eroe cerca di nascondersi dal fuoco che ha inghiottito l'edificio del tempio raffigurato sullo sfondo.
Enea porta sulle spalle suo padre Anchise, che stringe tra le mani una piccola statua di due Penati, che nell’antica cultura romana erano considerati gli dei guardiani e i protettori del focolare.
Il vecchio evoca nello spettatore una profonda simpatia.
L’immagine dell’anziano Anchise è stata dipinta dalla stessa figura che ha posato per un altro dipinto di Federico Barocci San Girolamo.
Federico Barocci | Aeneas and Anchises escaping from Troy, 1587-95 at Windsor Castle | The Royal Collection Trust
Analisi dell’opera
In termini teatrali, la balaustra della scala raffigurata nell’angolo inferiore sinistro della tela è una sorta di “messa in scena”, grazie alla quale lo spettatore ha una sensazione di presenza personale e di coinvolgimento negli eventi che si svolgono con i personaggi.
La complessa divisione dello spazio in più piani, il dinamismo delle figure, l'uso dei colori pastello negli abiti: tutte queste caratteristiche anticipano le tecniche artistiche caratteristiche dello stile barocco.
Allo stesso tempo, l’opera di Barocci ha le caratteristiche simili all’affresco l'Incendio in Borgo di Raffaello che adorna le volte della Stanza dell’Incendio di Borgo nel Palazzo dei Papi in Vaticano.
Raffaello | Incendio di Borgo, 1514 | Citta del Vaticano
Raffigurato sullo sfondo a destra, si presenta come il Tempietto, una cappella rotonda autoportante progettata da Bramante che faceva parte del complesso del tempio di San Pietro in Montorio a Roma.
Federico Barocci | Testa di Anchise at Windsor Castle | The Royal Collection Trust
La tela reca la firma e la data dell'artista: FED.BAR.VRB/FAC.MDXCVIII.
Le lettere ed i numeri in vernice dorata si trovano sul lato sinistro del quadro, dove sono raffigurati i gradini inferiori delle scale.
È noto che un'opera simile, destinata all’imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II, fu eseguita dall’artista dieci anni prima.
Alcuni anni dopo, il maestro italiano Agostino Carracci fece una copia ridotta del dipinto sotto la forma dell’incisione su rame.
L’opera omonima La fuga di Enea con la famiglia da Troia risale al 1595.
Forse Federico Barocci fu incaricato di dipingere la prima versione del dipinto grazie al pittore fiammingo Bartholomeus Spranger, dopo essersi trasferito a Praga.
Si sa dell’esistenza di altre tre copie dell'opera; una di loro, apparentemente realizzata nel XVIII secolo, raffigura un cavallo di Troia davanti al tempio.
Federico Barocci | Studio della figura di Ascanio | Princeton University Art Museum
La storia tace sui dettagli di come esattamente l'opera La fuga di Enea da Troia di Federico Barocci sia entrata nella collezione d’arte del cardinale Scipione Borghese.
Ovviamente, è stata donata dal cliente, rappresentante dell'influente famiglia Della Rovere.
Federico Barocci (1535-1612) è stato un pittore ed incisore italiano del Rinascimento.
Il suo nome originale era Federico Fiori e fu soprannominato Il Barocci.
Ispirato da una vasta gamma di esperti del Rinascimento tra cui erano Raffaello, Correggio, Tintoretto e Tiziano,
Federico Barocci | Studio per la Fuga di Enea da Troia | Cleveland Museum of Art
Barocci ha creato uno stile unico che combinava i colori insoliti con figure in pose dinamiche e drammatiche.
Le sue idee creative sono caratterizzate dal calore dei sentimenti e dalla profonda spiritualità.
Disegnatore devoto, Barocci ha adottato approcci completamente nuovi al disegno che gli hanno permesso di creare le tecniche pittoriche insolite.
Adorava il colore, essendo il principale pittore italiano che usava sistematicamente i pastelli colorati ed oli come parte del processo preparatorio. | Fonte: © Galleria Borghese