The first time Leonardo da Vinci’s name resounded in the Ambrosiana, it was through the pen of its founder, Cardinal Federico Borromeo, who attributed this little panel to the great Master, describing it as “A portrait of a Duchess of Milan, by the hand of Leonardo”.
Following the Cardinal’s statement, the portrait was for long assumed to depict Beatrice d’Este, the wife of Ludovico il Moro.
Ambrogio de Predis | Ritratto di una dama (probabile ritratto di Beatrice d'Este) | Veneranda Pinacoteca Ambrosiana Milano
However, scholars have recently been more cautious and vague in their statements, with regard to both the artist (anonymous Lombard or Emilian painter) and the and the identity of the young lady.
These controversies never diminished the work’s appeal, but just increased its mystery. | Source: © Pinacoteca Ambrosiana
La prima volta in cui il nome di Leonardo risuona in Ambrosiana è proprio nelle parole del fondatore, Federico Borromeo, il quale attribuì questo dipinto al grande Maestro da Vinci, definendolo “Ritratto d’una Duchessa di Milano dal mezzo in su, di mano di Leonardo”.
Sulla base dell’attribuzione del Cardinale, per lungo tempo la fanciulla ritratta venne identificata in Beatrice d’Este, moglie di Ludovico il Moro.
Tuttavia, gli studi più recenti si propendono per attribuzioni più generiche, sia per quanto riguarda l’identità della giovane ritratta, sia per quanto riguarda l’autore (pittore tra Lombardia ed Emilia).
Queste controversie attributive non hanno sminuito il fascino dell’opera, andando ad avvolgere la piccola tavola in un alone di mistero. | Fonte: © Pinacoteca Ambrosiana
"Ritratto di dama" è un dipinto a tempera ed olio su tavola attribuito al pittore leonardesco Giovanni Ambrogio De Predis.
L'opera si trova nella sala 1 della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Ritenuta inizialmente di mano di Leonardo da Vinci, veniva associata al Ritratto di musico, custodito nello stesso museo.
Il cardinale Federico Borromeo, nel donare la sua “quadreria” (la vasta raccolta d'arte figurativa da lui posseduta) alla Pinacoteca Ambrosiana, vi incluse il ritratto facendone testualmente menzione come “Ritratto d'una Duchessa di Milano dal mezzo in su, di mano di Leonardo” (con tale titolo compare nel documento “Notai Arcivescovili, filza 138, atto 39, ASMI").
Longhi lo attribuì a Lorenzo Costa, mentre Morelli lo riconobbe nella descrizione di un ritratto di De Predis lasciata da Marcantonio Michiel.
Quest'ultima ipotesi è stata confermata da un restauro, durante il quale si sono trovate similitudini nella preparazione della tavola con quella dei dipinti di De Predis.
L'identità della donna ritratta è tuttora ignota: inizialmente, il dipinto era noto come Ritratto di Beatrice d'Este, poi venne proposta Bianca Maria Sforza (Morelli) ed ancora Bianca Giovanna, figlia di Ludovico il Moro (Julia Cartwright), Anna Maria Sforza sua nipote ed inoltre Cecilia Gallerani.
Ambrogio de Predis | Bianca Maria Sforza, 1493 | National Gallery of Art
Per lo più i critici hanno ipotizzato che la donna raffigurata sia Beatrice d'Este, tuttavia la fisionomia della dama è assai dissimile, ad esempio, dal celebre ritratto di profilo della Pala Sforzesca di Brera e dalla statua funebre di Beatrice d'Este di Cristoforo Solari nella Certosa di Pavia, per citare due opere che consentono un raffronto certo.
Comparazione con due ritratti certi di Isabella d'Aragona: spicca l'imponente naso sforzesco, in contrasto con la lieve gobbetta della dama dell'Ambrosiana.
Ultimamente un accurato studio di Carla Glori, basato su numerosi indizi ricavati da una comparazione con i ritratti delle spose degli Sforza ed in particolare con i gioielli indossati, la identifica con Isabella d'Aragona nel suo ritratto nuziale (1490 circa), ma anche in questo caso i lineamenti assai diversi di Isabella distolgono decisamente da questa idea: Gulio Carotti anzi ammonisce che "non si può neppur pronunciare il nome di Isabella d'Aragona" dal momento che le fattezze del dipinto - se confrontate a quelle della medaglia raffigurante con certezza Isabella - sono di tutt'altra persona.
La critica oggi propende per l'identificazione con Anna Maria Sforza, la quale ultima fu in effetti descritta come una bellissima fanciulla. | Fonte: © Wikipedia
Ambrogio de Predis | Ritratto di Bianca Maria Sforza | Louvre