A long historical tradition has identified Beatrice Cenci in this portrait.
Formerly attributed to Guido Reni, it is now attributed to Italian Baroque painter Ginevra Cantofoli (Bologna 1618-1672).
The girl turns to us with an appealing and innocent gaze that reminds us of her tragic fate.
After years of oppression and abduction in a castle, Beatrice supported by her brothers and stepmother planned the murder of her father, Francesco Cenci, who was a dissolute and deprived man.
Ginevra Cantofoli | Woman in a Turban, 1650 (detail) | Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Roma
The young parricide, who was processed and beheaded in Rome in 1599, is immortalized in prison by Guido Reni a few instants before being killed.
Achille Leonardi (1800-1870) | Guido Reni painting the Portrait of Beatrice Cenci in prison
The murder was meant to look like an accident.
However, the subsequent investigations that took place, the use of torture in order to obtain confessions and several defects in the process led to death penalty resolution issued by Pope Clement VIII.
The execution took place on 11 September 1599, in front of Castel Sant’Angelo.
There was a huge public attendance regardless the unfair and miserable nature of the punishment.
It is said that Caravaggio was present among the witnesses, as it is testified in his painting Judith and Holofernes.
The masterpiece by Reni(?) forms part of the Barberini collection since 1818.
During several decades after the acquisition, visitors of Rome came to Palazzo Barberini pursuing the contemplation of the face of this girl, condemned for having rebelled against the physical and sexual abuse imposed by her father.
Writers as Shelley, Stendhal, Artaud, transformed her figure into a romantic heroine, sensitive and brave. | Source: © Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Rome
È Ginevra Cantofoli la pittrice del capolavoro noto come "Ritratto di Beatrice Cenci"!
Ginevra Cantofoli | Self Portrait Painting the Madonna of Luke, 1665 | Pinacoteca di Brera, Milan
"In questo volto della Cenci c'è più di quanto abbia mai visto in ogni altro volto umano" -J. W. Goethe
Una lunga tradizione storica ha identificato Beatrice Cenci in questo ritratto.
Attualmente quest’opera è attribuita alla pittrice Ginevra Cantofoli, attiva a Bologna nell’importante bottega di Elisabetta Sirani ed autrice di numerose opere in contesti pubblici e privati, caratterizzate dalla stessa atmosfera morbida, malinconica e pudicamente sensuale che contraddistingue anche la nostra misteriosa protagonista.
Una fanciulla, a mezzo busto, si volta verso di noi, quasi rispondendo ad un richiamo.
Un turbante le avvolge la testa, da cui sfuggono lunghe ciocche di capelli biondi.
Ginevra Cantofoli | Donna con turbante, 1650 (particolare) | Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Roma
Un manto, bianco avorio come il turbante, le avvolge le spalle.
L’abbigliamento non ha connotazioni sociali specifiche, anche se il copricapo rimanda alla tradizione iconografica cinquecentesca delle Muse.
Nella sua assoluta semplicità l’opera si presta ad essere riempita di significati.
Così dal XVIII secolo, dopo che lo storico Antonio Ludovico Muratori nei suoi Annali d’Italia ne ebbe rievocata la dolorosa figura, prese vita una duratura tradizione che vi identificava Beatrice Cenci, protagonista suo malgrado della cronaca nera di fine Cinquecento: con altri membri della famiglia fu accusata dell’assassinio di Francesco Cenci, padre incestuoso, e violento, e condannata a morte per decapitazione, eseguita ai piedi di Castel Sant’Angelo l’11 settembre 1599.
Fino ai nostri giorni questa vicenda ha ispirato innumerevoli creazioni artistiche e letterarie, tra cui questo presunto ritratto; con la sua aura di indifesa innocenza, venne commentato ed esaltato da scrittori ed intellettuali da Stendhal e Hawthorne ad Artaud e Moravia, mentre una parallela tradizione attribuiva l’opera a Guido Reni, ritraente Beatrice poco prima dell’esecuzione: racconto intrigante ma improbabile, in quelle circostanze. | Fonte: © Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Roma
Massimo Pulini, storico dell'arte e docente dell'accademia di belle arte a Bologna, ha fatto la sorprendente scoperta: l'attribuzione alla mano di Ginevra Cantofoli del notissimo "Presunto ritratto di Beatrice Cenci" conservato a Palazzo Barberini a Roma, finora attribuito a Guido Reni.
Massimo Pulini | Ginevra Cantofoli. La nuova nascita di una pittrice nella Bologna del Seicento
Infatti, grazie alla sua monografia: "Ginevra Cantofoli. La nuova nascita di una pittrice nella Bologna del Seicento", ormai la critica è quasi unanime ad attribuire il dipinto alla pittrice bolognese Ginevra Cantofoli ed a Palazzo Barberini, è stata aggiornata anche la didascalia dell’opera (artista, titolo e data di realizzazione).
Massimo Pulini | Ginevra Cantofoli. La nuova nascita di una pittrice nella Bologna del Seicento
Ginevra Cantofoli | Donna con turbante, 1650 | Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Roma