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Friedrich Overbeck | Nazareni painter

Johann Friedrich Overbeck (3 July 1789 - 12 November 1869) was a German painter. A member of the Nazarene movement - group of early 19th-century German Romantic painters who aimed to revive spirituality in art. The name Nazarene came from a term of derision used against them for their affectation of a biblical manner of clothing and hair style - he also made four etchings.

Early life and education

Born in Lübeck, his ancestors for three generations had been Protestant pastors; his father Christian Adolph Overbeck (1755-1821) was doctor of law, poet, mystic pietist and burgomaster of Lübeck.
Within a stone's throw of the family mansion in the Konigstrasse stood the Gymnasium, where the uncle, doctor of theology and a voluminous writer, was the master; there the nephew became a classic scholar and received instruction in art.



Artistry

The young artist left Lübeck in March 1806, and entered as student the academy of Vienna, then under the direction of Heinrich Friedrich Füger. While Overbeck clearly accrued some of the polished technical aspects of the neoclassic painters, he was alienated by lack of religious spirituality in the themes chosen by his masters.

Overbeck wrote to a friend that he had fallen among a vulgar set, that every noble thought was suppressed within the academy and that losing all faith in humanity, he had turned inward to his faith for inspiration.
In Overbeck's view, the nature of earlier European art had been corrupted throughout contemporary Europe, starting centuries before the French Revolution, and the process of discarding its Christian orientation was proceeding further now.

He sought to express Christian art before the corrupting influence of the late Renaissance, casting aside his contemporary influences, and taking as a guide early Italian Renaissance painters, up to and including Raphael. Nevertheless, the training methods at the academy of Vienna were at an international level.

But what was lacking, as Overbeck wrote to his father around 1808, was "heart, soul, sensation!"
Instead of technical skills and slavish studies ("sklavisches Studium") exercizing and working "with a pure heart" ("in einem reinen Herzen") would aim to a renewal of art.
Together with other disaffected young artists at the academy he started a group named the Guild of St Luke, dedicated to exploring his alternative vision for art.


After four years, the differences between his group and others in the academy had grown so irreconcilable, that Overbeck and his followers were expelled.
He left for Rome, where he arrived in 1810, carrying his half-finished canvas of Christ's Entry into Jerusalem.
Rome became for 59 years the centre of his labor. He was joined by a company of like-minded artists, including Peter von Cornelius, Friedrich Wilhelm Schadow and Philipp Veit, who jointly housed in the old Franciscan convent of Sant'Isidoro, and became known among friends and enemies by the descriptive epithet of Nazarenes.
Their precept was hard and honest work and holy living; they eschewed the antique as pagan, the Renaissance as false, and built up a severe revival on simple nature and on the serious art of Perugino, Pinturicchio, Francesco Francia and the young Raphael.

The characteristics of the style thus educed were nobility of idea, precision and even hardness of outline, scholastic composition, with the addition of light, shade and colour, not for allurement, but chiefly for perspicuity and completion of motive.
Overbeck in 1813 joined the Roman Catholic Church, and thereby he believed that his art received Christian baptism.
Timely commissions followed. The Prussian consul, Jakob Salomon Bartholdy, had a house on the brow of the Pincian Hill, called Palazzo Zuccari or Casa Bartholdy, and he engaged the quartet of Overbeck, Cornelius, Veit and Schadow to fresco a room 7 m square (now in the Alte Nationalgalerie, Berlin) with episodes from the story of Joseph and his Brethren.

The subjects which fell to the lot of Overbeck were the Seven Years of Famine and Joseph sold by his Brethren, finished in 1818. In the same year Prince Massimo commissioned Overbeck, Cornelius, Veit and Schnorr to cover the walls and ceilings of his garden pavilion, near St. John Lateran, with frescoes illustrative of Tasso, Dante and Ariosto.


To Overbeck was assigned, in a room 5 m square, the illustration of Tasso's Jerusalem Delivered; and of eleven compositions occupying one entire wall, is the Meeting of Godfrey de Bouillon and Peter the Hermit.
After ten years delay, the overtaxed and enfeebled painter delegated the completion of the frescoes to his friend Joseph von Führich.
The leisure thus gained was devoted to a thoroughly congenial theme, the Vision of St Francis, a wall-painting 6.5 m long, finished in 1830, for the Porziuncola in the Basilica of Santa Maria degli Angeli near Assisi.

Honours

Overbeck was elected a Foreign Honorary Member of the American Academy of Arts and Sciences in 1864. | Source: © Wikipedia




Johann Friedrich Overbeck (Lubecca, 3 luglio 1789 - Roma, 12 novembre 1869) è stato un pittore Tedesco, esponente del movimento pittorico dei Nazareni.

Il nome Nazareni venne dato ad un gruppo di pittori romantici tedeschi attivi a Roma all'inizio del XIX secolo, che stimolati inizialmente dalle teorie artistiche di Wilhelm August von Schlegel e di Wilhelm Heinrich Wackenroder, si ribellarono al classicismo accademico, aspirando ad un'arte rinnovata su basi religiose e patriottiche che stilisticamente assunse un carattere arcaicizzante, dato da un forte accento lineare e dall'uso del colore crudo, steso con pennellate uniformi.

Lo stile, inoltre, si caratterizzò come una ricomposizione formale, quasi filologica, dello stile degli artisti quattrocenteschi italiani da Beato Angelico, Filippo Lippi, Luca Signorelli, Perugino e soprattutto il primo Raffaello.
Alcuni artisti del gruppo si rifecero anche a Dürer ed all'antica pittura tedesca.


Biografia

Nato a Lubecca da una famiglia di pastori protestanti per generazioni, era figlio di Christian Adolph Overbeck (1755-1821), avvocato, poeta, uomo di chiesa nonché borgomastro della cittadina.
Suoi nonni paterni erano Georg Christian Overbeck (1713-1786), avvocato, ed Eleonora Maria Jauch (1732-1797).
Suo zio era invece teologo e prolifico scrittore, oltre che rettore del ginnasio in Konigstrasse, poco lontano dall'abitazione degli Overbeck, dove il giovane Friedrich studiò e si avvicinò all'arte e alla letteratura classica.


Gioventù e soggiorno a Vienna

Nel marzo 1806, il giovane artista lasciò Lubecca per l'accademia di belle arti di Vienna, dove studiò con il maestro Heinrich Füger (1751–1818), noto seguace della scuola francese di Jacques-Louis David.
Fu probabilmente l'eccessivo accademismo del maestro che spinse il giovane a ricercare nuove forme di espressione, come attesta una sua lettera ad un amico in cui si lamentava di come ogni virtù venisse lì annegata nel rigore accademico e di come avesse smarrito ogni fiducia nel genere umano, rivolgendo quindi l'attenzione verso la propria interiorità.

Nonostante la sua giovane età all'epoca, questo pensiero e queste convinzioni lo avrebbero accompagnato per il resto della sua carriera pittorica.
Convinto che Vienna e l'Europa avessero corrotto l'originaria purezza dell'arte cristiana, Overbeck decise quindi di prendere a modello i pittori italiani precedenti a Raffaello, dando così inconsapevole accredito alle stesse teorie dei preraffaelliti inglesi.
Dopo quattro anni di accademia, le sue idee erano diventate così radicate che venne espulso dalla scuola insieme ad un gruppo di seguaci: ebbe modo di scrivere di aver ricercato a Vienna invano la vera arte e partì per Roma, portando con sé un dipinto non ancora terminato dal titolo L'ingresso di Cristo a Gerusalemme.


La permanenza a Roma

L'artista raggiunse Roma nel 1810 e vi rimase per 59 anni, lavorandovi alacremente in compagnia di altri artisti come Peter von Cornelius, Friedrich Wilhelm Schadow e Philipp Veit, che lo raggiunsero nel convento francescano dove lavorava e fondarono con lui il movimento dei Nazareni.
Loro precetti erano una vita ascetica e duro lavoro: rifiutavano tutto ciò che riguardasse l'antichità perché pagano, il rinascimento perché falso e promuovevano la riscoperta di artisti come il Perugino, il Pinturicchio ed il primo Raffaello.

Da questi loro principi derivava uno stile che puntasse alla raffigurazione dell'idea trascendente e pura, attraverso linee rigide e precise, composizioni statiche ed un uso parco del chiaroscuro e del colore al solo scopo di sottolineare il tema del dipinto.
Tardivamente si aggiunsero al movimento anche Barthold Georg Niebuhr, Robert Bunsen e Friederich Schlegel.


Il successo

Nel 1813 Overbeck si convertì al cattolicesimo e, quasi contemporaneamente, lui ed il suo movimento iniziarono a conquistare notorietà.
Il console prussiano Jakob Salomon Bartholdy (1779-1825), zio di Felix Mendelssohn, convocò in quegli anni Overbeck, Peter von Cornelius, Philipp Veit e Friedrich Wilhelm Schadow a decorare una grande sala del suo Palazzo Zuccari, sul Pincio, con affreschi ora conservati alla Alte Nationalgalerie di Berlino.

Le opere raffiguravano scene dalla vita di Giuseppe, e Overbeck realizzò personalmente Sette anni di carestia e Giuseppe venduto dai suoi fratelli.
Queste opere, terminate nel 1818, accolsero molti consensi e nello stesso anno il principe Francesco Massimo richiese agli artisti di decorare un suo padiglione nel giardino della villa presso San Giovanni in Laterano con affreschi ispirati alle opere del Tasso, di Dante e Ariosto.

Overbeck raffigurò il ciclo ispirato alla Gerusalemme liberata, in particolare alcune raffigurazioni dell'incontro tra Goffredo di Buglione e Pietro l'eremita.
La realizzazione degli affreschi richiese dieci anni: il pittore, infermo, delegò all'amico Joseph von Führich il compito di portarli a termine e si dedicò ad un dipinto ispirato alla vita di San Francesco d'Assisi nella basilica di Santa Maria degli Angeli.
Overbeck fu anche poeta, saggista e teorico dell'arte.

Morte

Morì a Roma nel 1869 e fu sepolto nella chiesa di San Bernardo alle Terme. | Fonte: © Wikipedia