Sia pace per le aurore che verranno,
pace per il ponte, pace per il vino,
pace per le parole che mi frugano
più dentro e che dal mio sangue risalgono
legando terra e amori con l’antico
canto;
Walter Crane (1845-1915) The Angel of Peace
e sia pace per le città all’alba
quando si sveglia il pane,
pace al libro come sigillo d’aria,
e pace per le ceneri di questi
morti e di questi altri ancora;
e sia pace sopra l’oscuro ferro di Brooklin, al portalettere
che entra di casa in casa come il giorno,
pace per il regista che grida al megafono rivolto ai convolvoli,
pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome
Rosario, pace per il boliviano segreto come pietra
nel fondo di uno stagno, pace perché tu possa sposarti;
e sia pace per tutte le segherie del Bio-Bio,
per il cuore lacerato della Spagna,
sia pace per il piccolo Museo
di Wyoming, dove la più dolce cosa
è un cuscino con un cuore ricamato,
pace per il fornaio ed i suoi amori,
pace per la farina, pace per tutto il grano
che deve nascere, pace per ogni
amore che cerca schermi di foglie,
pace per tutti i vivi,
per tutte le terre e le acque.
Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno alla Patagonia, dove
il vento fa vibrare le stalle
e spruzza ghiaccio
l’oceano. Non sono che un poeta
e vi amo tutti, e vago per il mondo
che amo: nella mia patria i minatori
conoscono le carceri e i soldati
danno ordini ai giudici.
Ma io amo anche le radici
del mio piccolo gelido paese.
Se dovessi morire mille volte,
io là vorrei morire:
se dovessi mille volte nascere,
là vorrei nascere,
vicino all’araucaria selvaggia,
al forte vento che soffia dal Sud.
Nessuno pensi a me.
Pensiamo a tutta la terra, battendo
dolcemente le nocche sulla tavola.
Io non voglio che il sangue
torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica:
ed io voglio che vengano con me
la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole
e che escano a bere con me il vino più rosso.
Io qui non vengo a risolvere nulla.
Sono venuto solo per cantare
e per farti cantare con me.
• «Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi… per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono»
• "Wars are made by people who kill themselves without knowing each other… for the interests of people who know each other but who do not kill each other"
- Pablo Neruda
Peace for Twilights to Come!
Peace for the twilights to come,
peace for the bridge, peace for the wine,
peace for the stanzas which pursue me
and in my blood uprise entangling
my earlier songs with earth and loves,
peace for the city in the morning
when bread wakes up, peace for the Mississippi,
source of rivers,
peace for my brother’s shirt,
peace for books like a seal of air,
peace for the great kolkhoz of Kiev,
peace for the ashes of those dead
and of these other dead, peace for the grimy
iron of Brooklyn, peace for the letter-carrier
who from house to house goes like the day,
peace for the choreographer who shouts
through a funnel to the honeysuckle vine,
peace for my own right hand
that wants to write only Rosario,
peace for the Bolivian, secretive
as a lump of tin, peace
so that you may marry, peace for all
the saw-mills of Bio-Bio,
peace for the torn heart
of guerilla Spain,
peace for the little museum in Wyoming
where the most lovely thing
is a pillow embroidered with a heart,
peace for the baker and his loaves,
and peace for the flour, peace
for all the wheat to be born,
for all the love which will seek its tasselled shelter,
peace for all those alive: peace
for all lands and all waters.
Here I say farewell, I return
to my house, in my dreams
I return to Patagonia where
the wind rattles the barns
and the ocean spatters ice.
I am nothing more than a poet: I love all of you,
I wander about the world I love;
in my country they gaol miners
and soldiers give orders to judges.
But I love even the roots
in my small cold country,
if I had to die a thousand times over
it is there I would die,
if I had to be born a thousand times over
it is there I would be born
near the tall wild pines
the tempestuous south wind
the newly purchased bells.
Let none think of me.
Let us think of the entire earth
and pound the table with love.
I don’t want blood again
to saturate bread, beans, music:
I wish they would come with me:
the miner, the little girl,
the lawyer, the seaman,
the doll-maker,
to go into a movie and come out
to drink the reddest wine.
I did not come to solve anything.
I came here to sing
and for you to sing with me.