Max Leiva, artista e scultore, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti in Guatemala nel 1993.
Dal 1990 ha approfondito le sue capacità artistiche presso grandi scultori come Dagoberto Vasquez, con il quale ha successivamente collaborato nel 1998, perfezionando la tecnica della fusione in bronzo; la formazione accademica di Max Leiva è di fondamentale importanza per la sua produzione artistica.
Sin dal 1996 l’artista ha realizzato una serie di opere monumentali oggi situate in spazi pubblici, come ad esempio il monumento a “Pedro de Bethancourt” (2000), situato nell’aeroporto Boulevard Aurora (città del Guatemala), dedicato al primo Santo del Guatemala e del Centro America.
Tutti i riferimenti all’arte del passato e del presente sono inseriti come citazioni nella scultura di Max Leiva, il quale ne adotta una personale rielaborazione astratta, frutto di un pensiero dominato da sensazioni ed emozioni interiori.
I materiali utilizzati dall’artista sono i più svariati; egli utilizza l’ottone con varie patine, il bronzo fuso sopra il quale applica strati di colore ocra e verde, mentre per le opere monumentali si dedica alla scultura diretta sul marmo e alla tecnica a cera persa.
La materia cattura come soggetti figure femminili, maschili (nelle vesti di amanti), genitori o personaggi pubblici che riflettono universalmente la sofferenza, la gioia, la speranza e la preghiera.
Egli con la sua arte non spera di trovare una soluzione ai problemi ed alle grandi domande della vita, ma intende semplicemente mettere davanti allo spettatore
le emozioni e sensazioni che sono celate in ognuno di noi per far riflettere.
Questo bisogno di comunicare indirettamente con lo spettatore ha segnato una generazione di artisti contemporanei.