Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché -
e da dove è saltato fuori uno così -
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
oppure
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
Maria Wisława Anna Szymborska (1923-2012) was a Polish poet, essayist, translator and recipient of the 1996 Nobel Prize in Literature "for poetry that with ironic precision allows the historical and biological context to come to light in fragments of human reality". |
Su un tavolo più giovane da una mano d’un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
Distraction
I misbehaved in the cosmos yesterday.
I lived around the clock without questions, without surprise.
I performed daily tasks
as if only that were required.
Inhale, exhale, right foot, left, obligations,
not a thought beyond
getting there and getting back.
The world might have been taken for bedlam,
but I took it just for daily use.
No whats -- no what fors --
and why on earth it is --
and how come it needs so many moving parts.
I was like a nail stuck only halfway in the wall
or
(comparison I couldn’t find).
One change happened after another
even in a twinkling’s narrow span.
Yesterday’s bread was sliced otherwise
by a hand a day younger at a younger table.
Clouds like never before and rain like never,
since it fell after all in different drops.
The world rotated on its axis,
but in a space abandoned forever.
This took a good 24 hours.
1,440 minutes of opportunity.
86,400 seconds for inspection.
The cosmic savoir vivre
may keep silent on our subject,
still it makes a few demands:
occasional attention, one or two of Pascal’s thoughts,
and amazed participation in a game
with rules unknown.