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Lettere d'amore tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West

Le più grandi lettere d'amore, non sono quelle scritte per il pubblico, ma quelle indirizzate ad un particolare cuore tremante, piene di ricordi e miracoli privati, scritte in tutte le lingue del mondo..
E sicuramente, tra i grandi amori della storia troviamo anche la corrispondenza passionale tra la scrittrice britannica Virginia Woolf (1882-1941) - simbolo della letteratura Britannica del XX secolo - e l'affascinante scrittrice britannica Vita Sackville-West (1892-1962) - 10 anni di meno dalla Woolf, Saffista, e proveniente da una famiglia aristocratica.

Virginia incontrò la Vita nel dicembre del 1922, ad una cena all'influente circolo intellettuale, noto come Bloomsbury Group, un collettivo di artisti, scrittori e pensatori radicali all'inizio del XX secolo.
Dopo, nel suo diario, Virginia scrisse che durante la cena, non prestò molta attenzione alla conversazione di Vita, ma alle sue gambe...

Virginia Woolf and Vita Sackville-West

Fu l'inizio di quasi 20 anni di relazione amorosa tempestosa, amicizia e collaborazione letteraria, che durò fino alla morte di Woolf nel 1941.
Entrambe le donne erano sposate. Vita era sposata ad un membro del Parlamento britannico, Harold Nicolson, mentre la Virginia allo scrittore britannico Leonard Woolf.

Nel 1926, Vita fu costretta a raggiungere il marito che si trovava in Persia per una missione diplomatica.
Il 21 gennaio del 1926, Vita scrisse dall'Italia, questa tormentata lettera alla Virginia - lontana per i quattro mesi successivi:

…"Sono ridotta solo al desiderio di Virginia.
Ti avevo scritto una lettera bellissima quando non riuscivo a prendere sonno durante la notte piena di incubi ma ora non ricordo più nulla: mi manchi, ecco tutto… e in modo semplice, disperatamente concreto.
Tu, con tutte le tue lettere ricercate, non scriveresti mai e poi mai delle parole così elementari e, forse, non proveresti nemmeno quel sentimento.
Credo che ora sentirai un piccolo vuoto ma so anche che lo avrai celato dietro una frase così perfetta da fargli perdere un po’ del suo valore.
Con me, invece, manterrà tutta la sua forza: mi manchi più di quanto potessi immaginare anche se mi ero preparata a sentire molto la tua mancanza.
Ecco perché questa lettera è una sofferenza continua.
È incredibile come tu sia diventata essenziale per me.
Penso che tu sia abituata a sentirti dire questo genere di cose dagli altri, maledetta creatura viziata. Sono un libro aperto eppure so che così non mi amerai di più: ma cosa ci posso fare?
Cara, non riesco ad essere furba e scostante con te, ti amo troppo per comportarmi così.
È la pura verità.
Non hai idea di quanto possa essere scostante con le persone che non mi piacciono. È un’arte che ho affinato.
Tu, però, hai fatto cadere le mie difese ed a me non dispiace affatto.
Ma ora basta, non voglio annoiarti oltre.

William Strang | Lady with a red hat (A portrait of Vita Sackville-West), 1918

Siamo ripartiti ed il treno sobbalza di continuo. Ti scriverò nelle stazioni che, per fortuna, sono molte nella pianura padana.
A Venezia c’erano tante stazioni ma non avevo tenuto in considerazione che l’Orient Express non si sarebbe fermato. Quindi, eccoci a Venezia solo per dieci minuti, nemmeno il tempo di provare a scriverti. Non riesco neppure a comprare un francobollo italiano: spedirò la lettera da Trieste.
Le cascate in Svizzera erano una cortina iridescente di ghiaccio, sospesa sopra la roccia: bellissime. E in Italia tutto era coperto dalla neve.
Stiamo per ripartire, dovrò attendere fino a domani mattina quando saremo a Trieste.
Perdonami per questa lettera così infelice".
V.

Ed ecco la risposta della Virginia - già follemente innamorata - alla Vita:

"Rinuncia al tuo uomo ed andremo a Hampton Court a cenare sul fiume, a camminare nel giardino sotto la luna, e torneremo a casa tardi con una bottiglia di vino.
Rinuncia al tuo uomo ed io ti dirò tutto ciò che ho nella testa, milioni, miliardi di pensieri.
Pensa a questo, rinuncia al tuo uomo e vieni con me"!

Gli indizi del forte legame tra Vita e Virginia si possono trovare nel romanzo pubblicato dalla Wolf nel 1928, con il titolo “Orlando”.

Duncan Grant | Portrait of Virginia Woolf, 1911 | The Metropolitan Museum of Art

Virginia Woolf (British writer, 1882-1941) met the renowned author, aristocrat - and Sapphist - Vita Sackville-West at a dinner party in 1922.
Virginia wrote in her diary that she didn’t think much of Vita’s conversation, but she did think very highly of her legs.
It was to be the start of almost 20 years of passionate relationship that lasted until Woolf’s death in 1941.

Letter from Vita to Virginia, 21 January 1926

"I am reduced to a thing that wants Virginia. I composed a beautiful letter to you in the sleepless nightmare hours of the night, and it has all gone: I just miss you, in a quite simple desperate human way.
You, with all your undumb letters, would never write so elementary a phrase as that; perhaps you wouldn’t even feel it.
And yet I believe you’ll be sensible of a little gap. But you’d clothe it in so exquisite a phrase that it should lose a little of its reality.
Whereas with me it is quite stark: I miss you even more than I could have believed; and I was prepared to miss you a good deal. So this letter is really just a squeal of pain.
It is incredible how essential to me you have become.
I suppose you are accustomed to people saying these things.
Damn you, spoilt creature; I shan’t make you love me any more by giving myself away like this - But oh my dear, I can’t be clever and stand-offish with you: I love you too much for that.
Too truly. You have no idea how stand-offish I can be with people I don’t love.
I have brought it to a fine art.
But you have broken down my defenses. And I don’t really resent it..."

Response Letter from Virginia to Vita

"Look here Vita - throw over your man, and we’ll go to Hampton Court and dine on the river together and walk in the garden in the moonlight and come home late and have a bottle of wine and get tipsy, and I’ll tell you all the things I have in my head, millions, myriads - They won’t stir by day, only by dark on the river.
Think of that.
Throw over your man, I say, and come".

Virginia Woolf and Vita Sackville-West