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Charles Baudelaire / Roberto Ferri | Tristezze della luna

Roberto Ferri | Tristezze della luna

This evening the Moon dreams more languidly,
Like a beauty who on many cushions rests,
And with her light hand fondles lingeringly,
Before she sleeps, the slope of her sweet breasts.

Stasera la luna sogna più languidamente;
come una bella donna su tanti cuscini
che con mano distratta e leggera carezzi
prima di addormentarsi il contorno dei suoi seni,


On her soft satined avalanches’ height
Dying, she laps herself for hours and hours
In long, long swoons, and gazes at the white
Visions which rise athwart the blue-like flowers.

When sometimes in her perfect indolence
She lets a furtive tear steal gently thence,
Some pious poet, a lone, sleepless one,

Takes in his hollowed hand this gem, shot through,
Like an opal stone, with gleams of every hue,
And in his heart’s depths hides it from the sun.


lei, sul serico dorso di molli nevi,
esangue, si abbandona a prolungate estasi,
e lascia vagare il suo sguardo sulle visioni bianche
che salgono nell’azzurro come fiori in boccio.
Quando talvolta nel suo languore ozioso
ella lascia cadere su questa terra
una lacrima furtiva, un misericordioso poeta, nemico del sonno,

nel cavo della sua mano raccoglie questa pallida lacrima
dai riflessi iridati come un frammento d’opale,
e la ripone nel suo cuore al riparo dagli sguardi del sole.