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Vincenzo Cabianca | Macchiaioli painter

Vincenzo Cabianca (1827-1902) was an Italian painter of the Macchiaioli group.
He was born in Verona in modest circumstances. He began his artistic training at the Verona Academy under Giovanni Caliari, and then studied at the Venice Academy from 1845-1847.
An admirer of Giuseppe Mazzini, he became associated with the Young Italy movement and was taken prisoner while participating in the defense of Bologna in 1848.
After his release he lived in Venice from 1849-1853.



During the 1850s Cabianca became acquainted with the artists, including Adriano Cecioni, Cristiano Banti, and Telemaco Signorini, who frequented the Caffè Michelangiolo in Florence, who would be known as the Macchiaioli.
He became a friend of Signorini, and travelled with Signorini and Banti to Paris. His friend's influence led Cabianca to turn away from genre paintings towards a bolder realism, beginning in 1858.


Like the other Macchiaioli, he painted landscapes en plein air, but he was more reluctant than his friends were to abandon historical and literary subjects.
Cabianca emphasized powerful value contrasts in his paintings.
Cecioni described him as "the most declared, violent and uninhibited macchiaiolo".


Angelo de Gubernatis, who termed the Macchiaioli "enemies of all conventionalism and accurate researchers of effects", described Cabianca as principally interested in the effects of sunlight. Gottardo Garollo in his Dizionario Biografico describes Cabianca as a painter of the "effects of the Sun".

Giovanni Boldini | Ritratto di Vincenzo Cabianca | Museo Civico Giovanni Fattori

Many of his paintings depict nuns; a well-known example is "Le monachine" (The nuns; 1861-62, Turin exhibition).
Other works of the 1860s include "La Mandriana" and il "Porcile al sole" (1860).
Returning from travels to Tuscany and Paris in 1864, he domiciled in Parma from 1864-1868, then moved to Rome.


Among his other works are:


  • "Il bagno fra gli scogli";
  • "Sant'Angelo all' Isola di Giudecca";
  • "Reminiscenze del mare;
  • "Gondola bruna";
  • "La neve in Ciociaria";
  • "Le mura del convento";
  • "Sotto il portico dei barattieri a Venice".


  • At Naples in 1877, he exhibited "Piccola via presso Perugia"; "La neve"; "Una casa ad Anacapri" and "Reminiscenze d'Amalfi".
    At Rome in 1883 he displayed "Rocca di Papa"; "Il caligo a Venice"; "Sul far del giorno"; "La pace del Chiostro" and "Una sera sulla laguna".


    He also painted in watercolors, including "La neve a Venice", "Il fait sa cour" and "Sulla marina di Viareggio".
    The works of Cabianca's later years show the influence of the Symbolists and the Pre-Raphaelites.
    He died in Rome on March 21, 1902.
    Collections holding works by Vincenzo Cabianca include the Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Rome, and the Brooklyn Museum. | © Wikipedia







    Vincenzo Cabianca (Verona, 20 giugno 1827 - Roma, 22 marzo 1902) è stato un pittore Italiano.
    Nato da Giovanni, di origine vicentina e da Maria Pipa, Cabianca riceve la prima istruzione artistica presso l'Accademia Cignaroli di Verona, allievo di Caliari che l'avvia ai canoni pittorici tradizionali.


    Nel 1845 frequenta i corsi dell'Accademia di Venezia con Ludovico Lipparini e Michelangelo Grigoletti, nel 1848 è a Bologna per scampare alla Prima guerra d'indipendenza, nel 1849 è di ritorno a Verona dove impartisce lezioni di pittura alla giovane allieva mantovana Orsola Ferrari, salva una parentesi nel 1851 a Milano dove conosce Domenico Induno, fino al trasferimento a Firenze nel 1853 per avviarsi alla scuola di Giovanni Signorini, padre di Telemaco e per sottrarsi alla persecuzione della polizia austriaca per i suoi ideali patriottici.


    A Firenze frequenta con assiduità Telemaco Signorini, Cristiano Banti e Odoardo Borrani, entrando a far parte del gruppo di artisti che a partire dal 1855 stabiliscono il proprio ritrovo al Caffè Michelangiolo, dando origine alla innovativa corrente dei Macchiaioli che ne influenza decisamente parte della produzione artistica, come nel polemico "Porco nero contro il muro bianco" del 1859, anno in cui con gli amici Banti e Signorini viaggia a Napoli, a Solferino e La Spezia, mentre nel 1861 è a Parigi dove incontra gli esponenti della Scuola di Barbizon come Camille Corot ed Alexandre-Gabriel Decamps ed espone alla I Esposizione nazionale di Belle Arti di Firenze.


    Nel 1863 si trasferisce a Parma dove è ospitato dell'amico Cecrope Barilli e viene in contatto con Salvatore Marchesi, mentre nel 1869 è prima sul litorale laziale e nel 1870 si stabilisce definitivamente a Roma con la famiglia (la moglie Adelaide, insegnante, i figli Silvio e Nerina), frequentando l'ambiente artistico capitolino e fondando il sodalizio In arte libertas con Giovanni Costa, Mario de Maria, Ettore Roesler Franz e Giulio Aristide Sartorio.


    Nel 1873 è a Castiglioncello con Federico Zandomeneghi, al 1875 e 1876 risalgono le visite ad Amalfi ed a Capri con Nino Costa.
    Nel 1886, su invito di Giuseppe Cellini, collabora all'illustrazione della edictio picta di Isaotta Guttadauro di Gabriele D'Annunzio.


    In questo periodo partecipa a mostre presso le maggiori europee e negli Stati Uniti ma, a causa di gravi problemi di salute, dal 1893 la sua produzione cessa, nonostante i suoi dipinti continuino a comparire nelle esposizioni, come l'ultima personale del 1902 presso la Società degli amatori e cultori di Belle Arti di Roma.
    Muore a Roma il 22 marzo 1902. | © Wikipedia