Dosso Dossi, pseudonimo di Giovanni Francesco di Niccolò Luteri (San Giovanni del Dosso oppure Tramuschio, 1486 circa – Ferrara, 1542) fu uno dei maggiori pittori del Rinascimento a Ferrara, ed è noto per il suo stile enigmatico ed allegorico.
Il suo nome di battesimo era Giovanni di Niccolò Luteri, e nacque a Tramuschio.
Suo padre lavorava come tesoriere per le terre della famiglia estense, presso la loro corte di Ferrara.
Successivamente, gli Este furono mecenati di Dossi.
Pare che si formò presso Lorenzo Costa (1460-1535), anche lui della scuola ferrarese, ma che ebbe influenza anche sui bolognesi.
Lavorò a lungo per gli Este a Ferrara, presso la corte del duca Alfonso (1476-1534) e quella di suo figlio, il duca Ercole II (1508-1559), raggiungendo un posto di rilievo tra i pittori ferraresi.
Era un'epoca di grandi artisti, come Raffaello (1483-1520), Giovanni Bellini (1430-1516) e Tiziano (1485-1576).
Infatti una delle sue tele per il Camerino d'Alabastro del duca, Enea e Acate sulle coste libiche, figurava accanto a opere di Tiziano e Bellini.
Dossi lavorò anche vicino ad artisti come Benvenuto Tisi, chiamato il Garofalo (1481-1559).
Spesso collaborò con suo fratello, Battista Dossi (1497-1548), che si era formato a Roma presso Raffaello.
Parte delle sue opere realizzate per la corte di Alfonso nacquero dalla collaborazione con il poeta di corte, Ludovico Ariosto (1474-1533).
Dosso Dossi realizzò numerose opere allegoriche a carattere mitologico, affreschi e ritratti, ma è molto apprezzato anche per i suoi paesaggi pastorali.
Queste opere rivelano l'influenza dei paesaggisti veneziani, come Tiziano e Giorgione (1477-1510).
Il suo stile creativo ed insolito caratterizza non solo le opere mitologiche, ma anche i suoi paesaggi, che hanno una luce quasi magica.
I quadri allegorici sono stati definiti tramite il termine "spezzatura", a significare un'apparente facilità che cela invece una composizione complicata.
Lo si può notare dalle posture non convenzionali delle figure, che risultano quasi satiriche nell'aspetto e inserite in composizioni complesse.
Un esempio è rappresentato da Pan e la ninfa, un'opera del 1524, che ancora oggi disorienta studiosi e critici, ed è esposta al J. Paul Getty Museum di Los Angeles.
Anche le sue opere religiose sono complesse, e tra queste figura un pezzo degli anni Venti del Cinquecento, ora alla Galleria degli Uffizi, l'Apparizione della Madonna col Bambino ai santi Giovanni Battista ed Evangelista.
In origine, il dipinto era stato realizzato per il duomo di Codigoro e ora accompagna l'altra opera di Dossi presente agli Uffizi, il Ritratto di guerriero.
Anche se può sembrare un ritratto tradizionale, lo sguardo fisso del guerriero riprende la tecnica della spezzatura, presente nei ritratti di altri artisti come Leonardo da Vinci (1452-1519).
Dossi faceva scelte distinte per i colori, tra l'audacia di Tiziano e le suggestioni vivaci del Correggio (1489-1534).
Presso di lui si formarono molti artisti. Tra questi, Giovanni Francesco Surchi, chiamato il Dielai, Gabriele Capellini e Jacopo Panicciati. La sua collezione è sparsa tra numerose città, tra cui Firenze, New York, Los Angeles, Dresda e Cracovia. | © Uffizi Gallery, Florence