Museum: Pitti Palace
Collection: Palatine Gallery
Location: Prometheus Room
Technique: Tempera on wood
Size: 61 x 40.5 cm
Inventory: Inv. 1912 n. 353
The painting is also known by the title “Bella Simonetta”, based on an early identification of the young woman as Simonetta Cattaneo (1453-1476), a Genoese noblewoman who went on to marry the Florentine Marco Vespucci in 1469 and was loved by Giuliano de’ Medici.
In the tradition of Italian🎨 portrait painting in the early Renaissance🎨, inspired by ancient coins, the woman is depicted in profile, a pose which enabled the artist to faithfully represent facial features, hairstyles and clothing which were essential indicators of the subject's social status.
However, in this case the woman wears no jewelry and is not shrouded in excess luxury: the sophistication of the gown, a gamur, is portrayed only by its crimson color, very much in fashion at the time, and the puffed sleeves created by the cuts in the fabric, separated from the gown itself.
As well as her beauty, the portrait appears to emphasize the woman's modesty and demure nature, set in the intimacy of the domestic environment in accordance with the hierarchal values of Renaissance Florentine society.
The gray stone jamb emphasizes the woman's face, which is characterized by the candor of natural skin tones. | © Gallerie degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi 6, 50122 Firenze
Sandro Botticelli from Le Vite by Giorgio Vasari🎨
Titolo: Ritratto femminile
Data: 1485 ca
Museo: Palazzo Pitti
Collezione: Galleria Palatina
Collocazione: Sala di Prometeo
Tecnica: Tempera su tavola
Dimensioni: 61 x 40,5 cm
Inventario: Inv. 1912 n. 353
Il dipinto è noto con il titolo di “Bella Simonetta”, sulla base di una tradizione che identifica la giovane ritratta con Simonetta Cattaneo (1453-1476), la nobildonna genovese andata in sposa al fiorentino Marco Vespucci nel 1469 e amata da Giuliano de’ Medici.
In accordo con la ritrattistica italiana del primo Rinascimento🎨, ispirata alle monete antiche, la donna è raffigurata di profilo, posa che consentiva di rappresentare con verosimiglianza i tratti somatici, l’acconciatura e le vesti, elementi essenziali per palesare lo stato sociale della persona ritratta.
In questo caso tuttavia la donna non ostenta gioielli e non eccede nel lusso: la ricercatezza dell’abito, una gamurra, è affidata al colore cremisi, all’epoca molto apprezzato, e agli sbuffi della camicia che escono dai tagli praticati nelle maniche, separate dalla veste.
Il ritratto sembra dunque esaltare, oltre alla bellezza, soprattutto la modestia e la pudicizia della donna, ritratta nell’intimità dell’ambiente domestico, in accordo con la scala di valori della società fiorentina del Rinascimento.
Lo stipite grigio di pietra fa risaltare il volto della donna, caratterizzato dal candore dell’incarnato. | © Gallerie degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi 6, 50122 Firenze