Textual description of firstImageUrl

Sandro Botticelli | Vita privata

Sandro Botticelli (1445-1510) non si sposò mai e, a quanto pare, espresse una forte avversione per l'idea del matrimonio.
Un aneddoto racconta che il suo mecenate Tommaso Soderini, morto nel 1485, gli suggerì di sposarsi, al che Botticelli rispose che pochi giorni prima aveva sognato di essersi sposato, si era svegliato "colpito dal dolore" e per il resto della notte aveva camminato per le strade per evitare che il sogno si ripresentasse se si fosse addormentato di nuovo.
Il racconto si conclude in modo criptico dicendo che Soderini capì "di non essere un terreno adatto per piantare viti".



Potrebbe aver avuto una stretta relazione con Simonetta Vespucci (1453-1476), che è stata ritenuta, soprattutto da John Ruskin, ritratta in diverse sue opere e che ha ispirato molte delle figure femminili nei dipinti dell'artista.
È possibile che fosse almeno platonicamente innamorato di Simonetta, data la sua richiesta di essere sepolto ai piedi della sua tomba in Ognissanti - la chiesa della Vespucci – a Firenze, sebbene questa fosse anche la chiesa di Botticelli, dove era stato battezzato.
Quando morì nel 1510, i suoi resti furono deposti come da lui richiesto.


Nel 1938, Jacques Mesnil scoprì negli Archivi fiorentini il riassunto di un'accusa del 16 novembre 1502, che recitava semplicemente "Botticelli tiene un ragazzo", un'accusa di sodomia (omosessualità).
Non fu intentata alcuna azione giudiziaria.
Il pittore avrebbe allora avuto circa cinquantotto anni.


Mesnil la liquidò come una calunnia consueta con cui partigiani ed avversari di Savonarola si insultavano a vicenda.
Le opinioni rimangono divise sul fatto che questa sia una prova di omosessualità o meno.
Molti hanno appoggiato Mesnil.


Lo storico dell'arte Scott Nethersole ha ipotizzato che un quarto degli uomini fiorentini fosse oggetto di accuse simili, il che "sembra essere stato un modo standard per arrivare alle persone", ma altri hanno messo in guardia contro un frettoloso rigetto dell'accusa.


Mesnil concluse tuttavia che "la donna non era l'unico oggetto del suo amore".
Lo storico dell'arte rinascimentale, James Saslow, ha osservato che: "La sua [di Botticelli] sensibilità omoerotica emerge principalmente nelle opere religiose in cui ha impregnato giovani santi nudi come Sebastiano con la stessa grazia androgina e fisicità implicita del David di Donatello".