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Édouard Manet and Paris

Édouard Manet (1832-1883) depicted many scenes of the streets of Paris in his works.
The Rue Mosnier Decked with Flags depicts red, white, and blue pennants covering buildings on either side of the street; another painting of the same title features a one-legged man walking with crutches.
Again depicting the same street, but this time in a different context, is Rue Mosnier with Pavers, in which men repair the roadway while people and horses move past.
The Railway, widely known as The Gare Saint-Lazare, was painted in 1873.


The setting is the urban landscape of Paris in the late 19th century. Using his favorite model in his last painting of her, a fellow painter, Victorine Meurent, also the model for Olympia and the Luncheon on the Grass, sits before an iron fence holding a sleeping puppy and an open book in her lap. Next to her is a little girl with her back to the painter, watching a train pass beneath them.
Instead of choosing the traditional natural view as background for an outdoor scene, Manet opts for the iron grating which "boldly stretches across the canvas".


The only evidence of the train is its white cloud of steam. In the distance, modern apartment buildings are seen. This arrangement compresses the foreground into a narrow focus. The traditional convention of deep space is ignored.
Historian Isabelle Dervaux has described the reception this painting received when it was first exhibited at the official Paris Salon of 1874: "Visitors and critics found its subject baffling, its composition incoherent, and its execution sketchy. Caricaturists ridiculed Manet's picture, in which only a few recognized the symbol of modernity that it has become today".


The painting is currently in the National Gallery of Art in Washington, D.C.
Manet painted several boating subjects in 1874. Boating, now in the Metropolitan Museum of Art, exemplifies in its conciseness the lessons Manet learned from Japanese prints, and the abrupt cropping by the frame of the boat and sail adds to the immediacy of the image.

In 1875, a book-length French edition of Edgar Allan Poe's The Raven included lithographs by Manet and translation by Mallarmé.
In 1881, with pressure from his friend Antonin Proust, the French government awarded Manet the Légion d'honneur.


The art historian Beatrice Farwell says:
"Manet has been universally regarded as the Father of Modernism.
With Courbet he was among the first to take serious risks with the public whose favour he sought, the first to make alla prima painting the standard technique for oil painting and one of the first to take liberties with Renaissance perspective and to offer ‘pure painting’ as a source of aesthetic pleasure.
He was a pioneer, again with Courbet, in the rejection of humanistic and historical subject-matter, and shared with Degas the establishment of modern urban life as acceptable material for high art".
































La carriera pubblica di Manet durò dal 1861, anno della sua prima partecipazione al Salon, fino alla sua morte, nel 1883.
Le sue opere esistenti, catalogate nel 1975 da Denis Rouart e Daniel Wildenstein, comprendono 430 dipinti ad olio, 89 pastelli e più di 400 lavori su carta.
Sebbene duramente condannato dai critici che hanno criticato la sua mancanza di finitura convenzionale, il lavoro di Manet ha avuto ammiratori fin dall'inizio.


Uno era Émile Zola, che scrisse nel 1867:
"Non siamo abituati a vedere traduzioni così semplici e dirette della realtà, quindi, come ho detto, c'è un tale imbarazzo sorprendentemente elegante ... è un'esperienza davvero affascinante contemplare questo pittura luminosa e seria che interpreta la natura con una gentile brutalità".


Lo stile approssimativamente dipinto e l'illuminazione fotografica nei dipinti di Manet erano visti come specificamente moderni, e come una sfida per le opere del Rinascimento ha copiato o utilizzato come materiale di partenza.
Rifiutò la tecnica che aveva appreso nello studio di Thomas Couture - in cui un dipinto fu costruito usando strati successivi di pittura su un terreno dai toni scuri - in favore di un metodo diretto, alla prima, usando vernice opaca su un terreno leggero. Romanzo al tempo, questo metodo ha reso possibile il completamento di un dipinto in una sola seduta.


Fu adottato dagli impressionisti e divenne il metodo prevalente di pittura negli oli per le generazioni che seguirono.
Il lavoro di Manet è considerato "precocemente moderno", in parte a causa dell'opaca planarità delle sue superfici, dei frequenti passaggi a forma di schizzo e del contorno nero delle figure, che richiamano l'attenzione sulla superficie del piano pittorico e sulla qualità materiale della pittura.


La storica dell'arte Beatrice Farwell afferma che:
"Manet è stato universalmente considerato il padre del modernismo e con Courbet è stato tra i primi a rischiare seriamente con il pubblico di cui ha cercato il favore, il primo a fare alla prima pittura la tecnica standard per la pittura a olio e uno dei primi a prendere le libertà con la prospettiva rinascimentale e ad offrire "pittura pura" come fonte di piacere estetico. Fu un pioniere, sempre con Courbet, nel rifiuto di materie umanistiche e storiche, e condivise con Degas il l'instaurazione della vita urbana moderna come materiale accettabile per l'alta arte".