Sisley si inserì con grande entusiasmo nella traccia di Jean-Baptiste Camille Corot, Théodore Rousseau e Charles-François Daubigny, pittori che distaccarono la pittura di paesaggio dagli schemi accademici e si rapportarono con la natura in maniera più sincera e diretta.
Da Rousseau Sisley imparò ad apprezzare la modestia dei soggetti agresti, sul tipo di quelli proposti nei paesaggi di La Celle-Saint-Cloud.
Ancora più pregnante fu l'influenza esercitata da Daubigny, dal quale Sisley derivò la maestria nell'intessere di riprodurre i riverberi della luce solare sugli specchi d'acqua, particolarmente evidente in dipinti come Inondazione a Port-Marly.
«Tutte queste tele [di Sisley] soffuse di luce sottile e soave in cui sono immersi la terra, le colline, i villaggi, mentre l'acqua dalle trasparenze lievi cambia i suoi riflessi morbidamente satinati col cielo sempre ammirevolmente studiato e reso»: queste sono le parole di Adolphe Tavernier, critico d'arte prodigo di plausi verso l'identità materica tra luce e acqua presente nelle opere del pittore francese.
Significativo anche il giudizio di Julia May Ady, espresso nel 1897: «Sisley, il Daubigny del gruppo, dipinge impressioni di scene fluviali, con le canne che crescono alte presso l'acqua che scorre e gli alberi in fiore, mentre remote colline azzurre si fondono nel lontano orizzonte».
Fu tuttavia soprattutto Corot a diventare per Sisley una preziosissima fonte d'ispirazione, sia per la scelta dei soggetti che per la tecnica adottata per la trascrizione del paesaggio sulla tela.
Di seguito riportiamo il giudizio della critica d'arte Mary Ann Stevens:
«Da Corot c'erano tuttavia molte altre lezioni da imparare, più profonde ed esaurienti.
Per tutto il XIX secolo i critici d'arte hanno regolarmente sottolineato la natura lirica e poetica dei paesaggi di Corot, creata grazie alla capacità di cogliere la caratteristica gamma di verdi tipica della tavolozza dell'artista e a una sensibilità atmosferica particolare relativa a un certo luogo e un certo momento della giornata.
Sisley assorbì queste qualità e vi fece ricorso per tutta la sua carriera» - Mary Ann Stevens.