Quest’opera del 1910 si inserisce nella produzione futurista di Russolo e si avvicina ai dettami della nuova pittura enunciati nei due manifesti dello stesso anno: il "Manifesto dei pittori futuristi" e "La pittura futurista manifesto tecnico".
L’atmosfera inebriante del profumo diventa il centro della composizione più ancora del soggetto rappresentato e viene resa attraverso sottili pennellate di colore, accostate secondo la tecnica divisionista a cui il primo futurismo si rifà apertamente.
Il profilo estatico della donna protagonista della composizione sembra quasi perdere i propri contorni e sfaldarsi nell’ambiente, fino a rendere quella visione atmosferica e simultanea tanto cara ai futuristi.
Luigi Russolo | Profumo (meaning "scent", "fragrance"), 1910 | Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento
Diversi critici hanno notato l’affinità di questo dipinto con "Studio di testa femminile" di Boccioni a riprova della comune influenza su entrambi della pennellata filamentosa di Previati, come anche della vicinanza delle loro ricerche in quegli anni. | Fonte: Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento
Luigi Carlo Filippo Russolo (Portogruaro, 30 aprile 1885 - Laveno-Mombello, 4 febbraio 1947) è stato un compositore, pittore ed inventore Italiano.
Esponente dell'arte e della musica futurista, fu firmatario del manifesto L'arte dei rumori, rendendolo il primo artista ad aver teorizzato e praticato il rumorismo e il precursore della musica concreta e di quella elettronica.
Nato a Portogruaro nel 1885, fin da ragazzo entrò nel mondo della musica studiando per diventare violinista, avvicinandosi solo successivamente alla pittura.
Nel 1901 si stabilì a Milano, dove frequentò l'ambiente che ruotava intorno alla rivista futurista Poesia ed entrò nell'Accademia di belle arti di Brera, partecipando in quel periodo al restauro dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Nel 1913 scrisse in una lettera all'amico Francesco Balilla Pratella quello che tre anni più tardi verrà pubblicato col nome di L'arte dei rumori.
La sua musica veniva eseguita con una famiglia di strumenti ideati da lui stesso e da suo fratello Antonio, anch'egli compositore futurista, gli intonarumori, apparecchi meccanici capaci di sviluppare suoni disarmonici e d'avanguardia.
Nel 1922 costruì il rumorarmonio, che riuniva vari intonarumori insieme, pilotati da tastiere e pedaliere simili ad armonium, che servivano ad amplificare gli effetti musicali creati dagli intonarumori.
Egli inventò tra l'altro l'arco e il piano enarmonico.
Partecipò inoltre alla prima guerra mondiale, dalla quale ne uscì mutilato e scosso nell'equilibrio mentale.
Dal 1918 fino al 1930 visse a Parigi, dove nel 1927 tenne al Théâtre de la Madeleine gli spettacoli della pantomima futurista.
La partitura di Risveglio di una città è tuttavia andata quasi del tutto perduta.
Luigi Russolo | Autoritratto con teschi, 1908 | Milano, Museo del Novecento
Una volta a Parigi si interessò alle filosofie orientali, allo yoga e, insieme a Guido Torre, al magnetismo e allo spiritismo.
Durante gli ultimi anni della sua vita si dedicò a esperimenti di parapsicologia e nel 1938 pubblicò il volume Al di là della materia.
Riprese a dipingere tra il 1941 e il 1942, in uno stile vagamente naïf che egli stesso definì "classico moderno".
Morì nel 1947 a Cerro, frazione di Laveno-Mombello.
Luigi Russolo | L'arte dei rumori, 1913 | Manifesto futurista