In his accounts, Bouguereau gave a title of Tête d’enfant avec une flûte to the present work, yet the instrument depicted more closely resembles a piffero, an Italian folk instrument related to the modern oboe, which was used by the musical troupes who would descend from the hills around Rome to celebrate Christmas.
Both the music and the sweet expression of Bouguereau’s young musician likely evoked the artist’s happy memories of travel to Italy in the late 1840s.
Bouguereau had painted young musicians as early as 1870 in works like Pifferaro (Bartoli, no. 1870/80, and sold in these rooms April 18, 2007, lot 90).
William-Adolphe Bouguereau | Pifferaro, 1870
Pifferaro’s model is several years older than the present work’s child, who would likely find it a challenge to draw enough breath to produce a successful note through the long double-reed.
This youth is almost certainly the same model who similarly holds a large china cup in La Tasse de Lait, painted a year later in 1879 (Bartoli, no. 1879/05, and sold in these rooms, November 8, 2012, lot 44).
The child, one of Bouguereau’s favorite subjects of the period, appears again in Jeunes Bohemiennes (Bartoli, no. 1879/01) exhibited at the Paris Salon of 1879 and one of the artist’s masterworks of peasant and gypsy paintings, which he continued to paint throughout his career. In each of these compositions the child is set within a vast, arid landscape, their deep, almond-shaped eyes, dark curls, and bow lips hallmarks of this model at such a young age.
Soon after leaving Bouguereau's studio, Joueur de flûte left Paris-based Goupil for Theo van Gogh (1857-1891), a Dutch art dealer and younger brother of Vincent van Gogh.
In January 1873, Theo joined the Brussels office of Goupil, becoming their youngest employee.
He was later transferred to The Hague where we worked for several years - finally settling at the Paris gallery.
As van Gogh became well known in the art world, so too did Bouguereau’s fame continue to grow.
A little over a decade after van Gogh received the present work in 1878, Vincent would write to him comparing his Berceuse against Bouguereau's compositions: “I do know that it’s neither drawn nor painted as correctly as a Bouguereau, which I almost regret, as I seriously have the desire to be correct” (January 30, 1889, letter 744, Van Gogh Museum, Amsterdam, inv. no. b622 V/1962).
While Bouguereau’s part in the van Gogh brothers' careers is understood, the collector to whom Theo sold Joueur de flûte has yet to be determined.
Indeed, the present work has been untraced for 135 years, known only through a black and white photograph. | Source: © Sotheby's
Nei suoi resoconti, Bouguereau diede all'opera in esame il titolo di Tête d'enfant avec une flûte, ma lo strumento raffigurato somiglia più da vicino al piffero, uno strumento popolare italiano imparentato con il moderno oboe, utilizzato dalle compagnie musicali che scendono dai colli intorno a Roma per festeggiare il Natale.
Sia la musica che la dolce espressione del giovane musicista di Bouguereau evocano probabilmente i ricordi felici dell’artista del viaggio in Italia alla fine degli anni Quaranta dell’Ottocento.
Bouguereau aveva dipinto giovani musicisti già nel 1870 in opere come Pifferaro (Bartoli, n. 1870/80, venduto in queste sale il 18 aprile 2007, lotto 90).
Il modello di Pifferaro è di diversi anni più vecchio del figlio della presente opera, che probabilmente troverebbe una sfida prendere abbastanza fiato per produrre una nota riuscita attraverso la lunga doppia ancia.
Questo giovane è quasi certamente lo stesso modello che regge similmente una grande tazza di porcellana ne La Tasse de Lait, dipinta un anno dopo, nel 1879 (Bartoli, n. 1879/05, e venduta in queste sale, 8 novembre 2012, lotto 44).
Il bambino, uno dei soggetti preferiti di Bouguereau in quel periodo, appare nuovamente in Jeunes Bohemiennes (Bartoli, n. 1879/01) esposto al Salon di Parigi del 1879 e in uno dei capolavori dell'artista di dipinti di contadini e zingari, che continuò a dipingere durante tutta la sua carriera.
In ciascuna di queste composizioni il bambino è ambientato in un paesaggio vasto e arido, i suoi occhi profondi a mandorla, i riccioli scuri e le labbra arcuate sono segni distintivi di questo modello in così giovane età.
Subito dopo aver lasciato lo studio di Bouguereau, Joueur de flûte lasciò Goupil, con sede a Parigi, per Theo van Gogh (1857-1891), un mercante d'arte olandese e fratello minore di Vincent van Gogh.
Nel gennaio 1873, Theo entrò nell'ufficio di Bruxelles di Goupil, diventando il loro dipendente più giovane.
Successivamente è stato trasferito all'Aia dove abbiamo lavorato per diversi anni, stabilendoci infine alla galleria di Parigi.
Man mano che Van Gogh divenne famoso nel mondo dell’arte, anche la fama di Bouguereau continuò a crescere.
Anche se il ruolo di Bouguereau nella carriera dei fratelli van Gogh è noto, il collezionista a cui Theo ha venduto Joueur de flûte deve ancora essere determinato.
In effetti, l'opera in esame è rimasta sconosciuta per 135 anni, conosciuta solo attraverso una fotografia in bianco e nero. | Fonte: © Sotheby's