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Frédéric Bazille | Réunion de famille, 1867

Before his early death in battle during the Franco-Prussian war in 1870, Frédéric Bazille was close to Renoir and Monet, particularly admiring their open-air paintings.
During a summer holiday in the family home at Méric, near Montpellier, he worked on this motif in a fairly large painting showing ten of his close family gathered on the terrace, and adding himself at the far left of the painting.



The strong contrasts show Bazille's liking for the light of the South of France. The group is in the shade of a large tree, which accentuates the bright colours of the landscape and the sky.
The light filtered by the foliage enhances the pale clothes, contrasting with the dark note of the jackets, a shawl or an apron.
Unlike Monet's large canvas Women in the Garden, which Bazille had recently bought, each figure is also a portrait and almost all are looking towards the spectator as if at a camera.

As a result, although it is a group portrait of family life, the postures are rather stiff.
The execution seems restrained and Bazille reworked the canvas extensively during the winter and returned to it again a year later after it was shown in the Salon, replacing little dogs with a contrived still life.

These hesitations and compromises probably explain why his painting was accepted by the Salon in 1868 while Monet's more daring compositions were refused.
Bazille was surprised by this, modestly writing that the jury had accepted him "I don't know how, probably by mistake". | © Musée d'Orsay


Prima di morire prematuramente nel corso degli scontri durante la guerra franco-prussiana del 1870, Frédéric Bazille entra in stretto contatto con Renoir e Monet, dei quali ammira soprattutto le rappresentazioni en plein air.

Approfittando di un soggiorno estivo nella residenza di famiglia di Méric, vicino a Montpellier, affronta questo tema in una tela di enorme formato, ritraendo in una terrazza dieci dei suoi più stretti parenti.
Nell'opera trova posto anche il pittore stesso, raffigurato in piedi, all'estrema sinistra del quadro.
I contrasti netti rivelano il grande fascino che la luce del Sud esercita sul pittore. Il gruppo è ritratto all'ombra di un grande albero, una scelta, questa, che accentua i colori crudi del paesaggio e del cielo tra loro antitetici. La luce che filtra attraverso il fogliame mette in risalto gli abiti chiari che si contrappongono ai toni scuri delle vesti, di uno scialle o di un grembiule.

Contrariamente alla grande tela di Monet Donne in giardino, di cui Bazille aveva appena realizzato l'acquisizione, ogni figura di questo quadro rappresenta anche un ritratto e quasi tutti i personaggi guardano in direzione dello spettatore, proprio come se fossero in procinto di essere fotografati.
Ciò nonostante, e benché nel ritratto siano raffigurati i componenti di una stessa famiglia, gli atteggiamenti sono un po'stereotipati.

L'esecuzione stessa appare contenuta e Bazille ritocca a lungo la tela durante l'inverno, rimettendoci addirittura ancora mano ad un anno di distanza e sostituendo i cagnolini con una natura morta poco naturale, tutto questo quando l'opera era stata già esposta al Salon.
Queste incertezze e tutte le piccole modifiche apportate dall'artista spiegano molto bene il motivo per il quale il quadro fu ammesso al Salon del 1868 a differenza di Monet, le cui opere, più audaci e meno convenzionali, sono rifiutate.
Nella sua modestia, Bazille se ne stupisce arrivando perfino a scrivere che la giuria diede il proprio consenso "non so come, probabilmente si sarà sbagliata". | © Musée d'Orsay