Egon Schiele nacque a Tulln, nella Bassa Austria nel 1890. A scuola il suo talento viene notato dal maestro Karl Ludwig Strauch che lo supporta con lezioni private e lo incoraggia ad entrare all'Accademia di Belle Arti di Vienna.
Egon fu affidato alla custodia dello zio, il quale, dopo aver tentato inutilmente di orientarlo verso una carriera nelle ferrovie, ne riconobbe il talento artistico.
A sedici anni Schiele, un giovane dall'espressione grave, occhi ribelli e portamento da dandy, è il più giovane allievo dell'Accademia.
Lo scontro di Schiele con l'indirizzo accademico storicistico è inevitabile: i suoi veri maestri sono Van Gogh, Touluse-Lautrec e soprattutto Klimt
che il giovane artista incontra per la prima volta nel 1910 e che lo stimolò nel miglioramento della tecnica del segno e del contorno, introducendolo poi nel Wiener Werkstätte (Vienna Workshop), fondato nel 1903.
Schiele, che considerò Klimt suo padre spirituale, si formò anche nell'ambito della pittura di Hodler e sviluppò, ben presto, uno stile del tutto personale.
Nel 1909 lasciò l'Accademia di Vienna e fondò, con altri artisti, il Neukunstgruppe. In questa occasione Schiele avrebbe voluto scambiare alcuni suoi disegni con quelli di Klimt; pare che Klimt abbia invece risposto: "Perché vuole questo scambio? Lei disegna meglio di me!", ed abbia addirittura acquistato le opere di Schiele riempiendolo di orgoglio.
Al suo debutto Schiele si presenta come allievo di Gustav Klimt dal quale mutua il formato quadrato delle composizioni, lo schiacciamento bidimensionale delle figure e la stilizzazione decorativa dei suoi primi ritratti. All'horror vacui della decorazione Klimitiana, Schiele contrappone personaggi isolati tormentati da sconosciute forze interiori.
Tra il 1910-1911 Schiele si dedica a una serie di ritratti e autoritratti legati al tema del Doppio, la maschera spettrale, l'incombente alter-ego che si cela in ogni uomo. In questo periodo incontrò la diciassettenne Wally Neuzil, con la quale ebbe una relazione sentimentale e che gli fece da modella per alcune delle sue opere migliori.
Schiele e Wally decisero di lasciare Vienna per cercare ispirazione in campagna. Andarono dapprima nella piccola città boema di Krumau, la città natale della madre di Schiele, ma gli abitanti del posto li costrinsero dopo breve tempo alla partenza, dato che disapprovavano fortemente il loro stile di vita. Si recarono allora nel paesino di Neulengbach, non lontano da Vienna. A causa della giovane età di Wally, nel 1912 Schiele fu arrestato con l'accusa di avere traviato una minorenne.
Alla fine del processo fu ritenuto colpevole soltanto di aver esibito le sue opere, ottusamente considerate pornografiche dalla pubblica autorità. Deluso da questa esperienza, Schiele tornò a Vienna.
Espone a Monaco dove diviene membro del gruppo artistico Sema di cui fa parte anche Paul Klee.
Grazie al suo amico Klimt, riuscì in breve tempo ad ottenere diverse commissioni, tornando alla ribalta della scena artistica austriaca e partecipando a molte mostre internazionali. Le sue opere del periodo sono numerose, per la maggior parte autoritratti e ritratti.
L'Io ipertrofico conduce l'artista ad un'assidua, maniacale osservazione della propria immagine dove l'uomo scompare consumato dai suoi mali e le sue sofferenze. Nel 1912 espone a Vienna, Budapest e Colonia. I suoi soggetti attirarono le feroci critiche della società dell'epoca.
Pittore maledetto fu, però, acclamato dagli artisti a lui contemporanei.
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Schiele viene in un primo momento esonerato.
Nel 1915 sposò Edith Harms, figlia di un fabbro, e, quattro giorni dopo il matrimonio, fu costretto ad arruolarsi, dopo aver tentato inutilmente di farsi assegnare il compito di artista ufficiale di guerra; inviato a Praga, fu assegnato al controllo dei prigionieri di guerra russi.
Tornò a Vienna nel luglio dello stesso anno.
Nonostante la prima guerra mondiale, Schiele poté proseguire i suoi sforzi artistici.
Nel 1918 partecipò con successo alla quarantanovesima mostra della Secessione Viennese; nello stesso anno, tenne esposizioni di successo a Zurigo, Praga e Dresda.
Nell'autunno del 1918 l'influenza spagnola, che provocò più di venti milioni di morti in Europa, raggiunse Vienna. Edith, incinta di sei mesi, morì il 28 ottobre. Schiele morì tre giorni dopo, il 31 ottobre, a soli 28 anni.