Con la sua lunghissima carriera, Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi, fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e
Masaccio (1401-1428), oltre che uno dei più celebrati scultori di tutti i tempi.
Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei modi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica, all'insegna di un espressionismo nuovo ed inquieto che pervade le sue opere migliori.
Inventò lo stile "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali: marmo, pietra serena, bronzo, legno, terracotta.
Si dedicò anche al disegno, fornendo i modelli ad esempio per alcune vetrate del Duomo di Firenze.
Particolare fu la sua capacità di infondere umanità ed introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.