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La Galleria degli Uffizi | Architettura

La costruzione fu iniziata nel 1560 e realizzata adottando l'ordine dorico, secondo il Vasari, "più sicuro e più fermo degl'altri, [...] sempre piaciuto molto al signor duca Cosimo".
Nel 1565 presentava già completati i cosiddetti Uffizi Lunghi ed il tratto che si affacciava sull'Arno.
Il palazzo degli Uffizi è composto da due corpi di fabbrica longitudinali principali, collegati verso sud da un lato più breve del tutto analogo, dando origine così ad un complesso a "U", che abbraccia un piazzale e sfonda prospettivamente verso piazza della Signoria, con una perfetta inquadratura di Palazzo Vecchio e della sua torre.



I tre corpi di fabbrica presentano lo stesso modulo: a pianterreno un loggiato architravato coperto con volta a botte, costituito da campate delimitate da pilastri con nicchie e suddivise in tre intercolumni da due colonne interposte tra i pilastri; a tale modulo corrispondono tre aperture nel soprastante finto mezzanino che servono ad illuminare il portico e tre finestre al primo piano che presentano l'alternanza tra timpano triangolare e timpano curvilineo e sono comprese tra lesene; infine all'ultimo piano un loggiato riprendeva il modulo tripartito ed avrebbe in seguito ospitato l'originaria "Galleria" degli Uffizi.

Al pian terreno corre un porticato per tutta la lunghezza dei lati ovest e sud, e per il lato est fino a via Lambertesca; sopraelevato su un podio di alcuni gradini, il portico è costituito da colonne doriche e pilastri con le nicchie per statue che sorreggono un architrave, ma è coperto da lunghe volte a botte, decorate da cornici rettangolari a rilievo, che sono collegate tra loro da fasce disegnanti un motivo geometrico spezzato ed uniforme.

Portone d'ingresso - Loggiato degli Uffizi

Il portico architravato rappresenta una grande novità nella storia dell'architettura, in quanto i portici medievali, e poi quelli rinascimentali, erano costituiti da una serie di archi e mai di architravi, sia a Firenze (come per esempio il portico dello Spedale degli Innocenti), sia altrove, a parte il Palazzo Senatorio di Michelangelo che infatti è uno dei modelli del progetto vasariano.
Ai piani superiori si ripete un modulo di tre riquadri, tre finestre con balconcini e timpani rispettivamente triangolare, circolare e di nuovo triangolare (primo piano) e tre aperture sulla loggetta superiore (oggi la galleria del secondo piano), divise da due colonnine.
I piani sono divisi da maestose cornici marcapiano.

Gli elementi architettonici sono sottolineati dall'uso della pietra serena (in particolare di quella estratta dalla valle della Mensola), che risalta sull'intonaco bianco, secondo lo stile più tipicamente fiorentino iniziato da Brunelleschi.
Il lato breve è caratterizzato da un grande arco componente una serliana che inquadra scenograficamente l'affaccio sull'Arno, sormontata da una loggia, aperta sia sul piazzale antistante che sull'Arno, come vero e proprio fondale teatrale, ispirato alle coeve realizzazioni scenografiche.
Al piano terra si segnala la statua di Giovanni dalle Bande Nere, opera di Temistocle Guerrazzi.


Al primo piano le grandi finestre hanno uno scoronamento ad arco e davanti a quella centrale, la più ampia, corrispondente internamente al Verone, si trovano tre statue: Cosimo I in piedi di Giambologna (1585), affiancato dalle personificazioni sdraiate dell'Equità e del Rigore, entrambe di Vincenzo Danti (1566).

Nelle nicchie dei pilastri del loggiato fu progettato di inserire una serie di statue di fiorentini famosi, la realizzazione si iniziò solo a partire dal 1835.
Molto originale è il portale ("porta delle Suppliche") costruito da Bernardo Buontalenti su via Lambertesca: è coronato da
timpano spezzato, ma per maggiore originalità Buontalenti invertì le due metà, ottenendo una sorta di timpano "ad ali", che ricorda gli spunti animalistici e organici della sua architettura.
Nel 1998 gli architetti Arata Isozaki ed Andrea Maffei vincono il concorso internazionale per il progetto della riqualificazione di Piazza Castellani sul retro per adibirla a Nuova Uscita del museo degli Uffizi.
Dopo varie vicissitudini, il progetto esecutivo è stato completato ed approvato dal Ministero dei Beni Culturali nel febbraio 2009 ed è in attesa di essere realizzato.

Loggia della Signoria - Firenze

Per rendere possibile l’opera furono abbattute case, botteghe, sedi di Arti Minori, e parte dell'antichissima chiesa romanica di San Pier Scheraggio del 1068.
Parte della chiesa è ancora visibile in via della Ninna - da via dei Leoni al Piazzale degli Uffizi.
L'edificio ospita una superba raccolta di opere d'arte, comprendente tra l'altro la maggiore collezione di dipinti del Botticelli.

Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, espone opere di Giotto, Cimabue, Beato Angelico, Piero della Francesca, Masaccio, Leonardo da Vinci, Donatello, Michelangelo, Mantegna, Correggio, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Paolo Uccello, Chardin, Peter Paul Rubens, Francisco Goya, Caravaggio, Giorgio Vasari, Canaletto, Bernini, Rembrandt, El Greco, Albrecht Dürer, Lucas Cranach, Antonello da Messina, Simone Martini e moltissimi altri.

La Galleria degli Uffizi 1560-1580 | Firenze

Nel corso della prima metà dell'Ottocento, nelle nicchie dei pilastri del Loggiato degli Uffizi furono sistemate 28 statue in marmo volte a celebrare i toscani illustri.
Il ciclo scultoreo raffigura i padri ed i difensori della patria, i padri delle arti del disegno, i poeti, i politici, gli storici e gli uomini di scienza.

La serie degli scienziati è aperta dalla statua di Galileo Galilei, scolpita da Aristodemo Costoli nel 1851 e collocata nel lato corto degli Uffizi.
Lo scienziato pisano sostiene il cannocchiale, strumento emblematico della rivoluzione astronomica, con il quale egli aprì l'era dell'astronomia telescopica.
Galileo, a partire dal 1609, osservò per la prima volta le montagne e le valli della Luna, la curiosa figura di Saturno, le fasi di Venere, la natura stellare della Via Lattea, le macchie solari ed i quattro satelliti di Giove, che dedicò alla famiglia Medici, chiamandoli pianeti medicei.


Tali scoperte portarono significative prove a favore del sistema copernicano. Altro scienziato raffigurato nel loggiato è l'aretino Francesco Redi -P. Costa, 1854.
Membro dell'Accademia del Cimento e dell'Accademia della Crusca, medico personale dei granduchi medicei, naturalista e letterato, Redi rappresentò efficacemente la figura dello scienziato di corte e dell'intellettuale del Seicento.
Grazie ad un celeberrimo esperimento, egli confutò la credenza nella generazione spontanea degli insetti.
Fra gli altri scienziati, figurano il celebre botanico del Cinquecento Andrea Cesalpino -P. Fedi, 1854, Pier Antonio Micheli -V. Consani, 1856, considerato il fondatore della micologia, l'anatomista Paolo Mascagni - L. Caselli, 1852 e Leonardo da Vinci - L. Pampaloni, 1842.



Le sculture allocate durante il granducato lorenese sono:

  • Cosimo Pater Patriae - Opera di Luigi Magi - 24 giugno 1846.
  • Amerigo Vespucci - Opera di Gaetano Grazzini - 24 giugno 1846.
  • Andrea Cesalpino - Opera di Pio Fedi - 24 giugno 1854.
  • Andrea Orcagna - Opera di Niccole liazzanti - 24 giugno 1843.
  • Benvenuto Cellini - Opera di Lorenzo Ulisse Cambi - 24 giugno 1845.
  • Dante Alighieri - Opera di Emilio Demi - 24 giugno 1842.
  • Donatello - Opera di Girolamo Torrini - 24 giugno 1848.
  • Farinata Degli Uberti - Opera di Francesco Pozzi - 24 giugno 1844 ultimato alla sua morte da Emilio Santarelli.
  • Francesco Accursio - Opera di Odoardo Fantacchiotti - 24 giugno 1852.
  • Francesco Ferrucci - Opera di Pasquale Romanelli - 24 giugno 1847.
  • Francesco Guicciardini - Opera di Luigi Cartei - 24 giugno 1847.
  • Francesco Petrarca - Opera di Andrea Leoni - 24 giugno 1845.
  • Francesco Redi - Opera di Pietro Costa - 24 giugno 1854.
  • Galileo Galilei - Opera di Aristodemo Costoli - 24 giugno 1851.
  • Giotto - Opera di Giovanni Dupré - 24 giugno 1845.
  • Giovanni Boccaccio - Opera di Odoardo Fantacchiotti - 24 giugno 1843
  • Giovanni delle Bande Nere - Opera di Temistocle Guerrazzi - 8 gennaio 1856.
  • Guido d'Arezzo - Opera di Lorenzo Nencini - 24 giugno 1847.
  • Leon Battista Alberti - Opera di Giovanni Lusini - luglio 1850.
  • Leonardo Da Vinci - Opera di Luigi Pampaloni - 24 giugno 1842
  • Lorenzo il Magnifico - Opera di Gaetano Grazzini - 24 giugno 1842.
  • Michelangelo Buonarroti - Opera di Emilio Santarelli - 24 giugno 1842.
  • Niccolo Machiavelli - Opera di Lorenzo Bartolini - 24 giugno 1846.
  • Nicola Pisano - Opera di Pio Fedi - 10 gennaio 1849.
  • Pier Antonio Micheli - Opera di Vincenzo Consani - 24 giugno 1856.
  • Pier Capponi - Opera di Torello Bacci - 24 giugno 1844.
  • Sant'Antonino - Opera di Giovanni Dupré - 30 dicembre 1854.





  • Benvenuto Cellini

    Francesco Guicciardini

    Francesco Redi



















    Giotto's Campanile - Duomo Firenze

    Leonardo Da Vinci

    Paolo Mascagni

    Duomo Firenze

    Loggia della Signoria - Hercules e Centaur in fore

    Loggia della Signoria - Perseo con la testa di Medusa

    Loggia della Signoria - Rape of Polyxena

    Loggia della Signoria - Firenze

    Piazza della Signoria - Fontana del Neptune