El Greco (1541-1614) è il soprannome di Doménikos Theotokópulos, pittore Greco.
Soggiornò a Venezia 1565, dove studiò i dipinti di Tiziano Vecellio 1488/90 - 1576 e di Bassano ed assorbì l'influsso del Tintoretto e dei Manieristi veneti.
A Parma ed a Roma 1570 ca, conobbe le opere di Michelangelo Buonarroti 1475-1564 e di Correggio.
Stabilitosi nella maturità a Toledo 1577, iniziò una pittura personalissima, ricca di suggestivo misticismo e drammaticità, nella quale la rappresentazione mistico-visionaria è messa in valore da un colorismo vibrante e da una grande tensione formale.
La sua prima opera importante fu l'altare maggiore di Santo Domingo el Antiguo, cui seguì la "Cattura di Cristo" od "Espolio" 1579, dove la profonda ispirazione mistica è sottolineata dai toni scuri e fluidi.
Per l'Escorial dipinse il "Sogno di Filippo" 1580 ed il "Martirio di san Maurizio".
Numerosi i ritratti: il "Gentiluomo triste" (Madrid, Prado) e la serie dei nobili dell'"Inumazione del conte d'Orgaz" -1586, Toledo, chiesa di S. Tomé, che risente di influssi bizantini, in particolare nell'uso del colore, irreale, traslucido, e nel carattere drammaticamente ascetico dei personaggi, avvolti da un'aura di misticismo che li fissa immobili nell'eternità.
Capolavori sono il "Battesimo di Cristo", la "Resurrezione", la "Pentecoste" -Madrid, Prado e la "Veduta di Toledo" -New York, Metropolitan Museum of Art, una delle massime espressioni del genere paesistico.
I dipinti dell'ultimo periodo della vita di El-G. sono caratterizzati da un'espressività ancora più tormentata: "Cena in casa di Simone" -Chicago, Art Institute, "L'immacolata" -Toledo, San Vicente.
Morì in povertà dopo aver condotto una vita lussuosa.
Da Gerónima de las Cuebas aveva avuto un figlio, Jorge Manuel, 1578.