Oskar Kokoschka, pittore Austriaco, iniziò la sua attività pittorica nel clima della Secessione Viennese che in quegli anni aveva come suo maggior protagonista Gustav Klimt.
L’attività giovanile di Kokoschka è influenzata soprattutto dal diretto contatto che egli aveva con il maestro della secessione.
In seguito venne a contatto con il gruppo espressionista tedesco «Die Brücke» ed espose alcune sue opere nelle mostre organizzate dal gruppo «Der Blaue Reiter».
Egli non aderì mai ufficialmente all’espressionismo, tuttavia le sue opere di quegli anni rappresentano alcuni dei massimi vertici dell’espressionismo storico.
Nel 1917 venne a contatto con il gruppo Dada, ed a partire dal 1920 la sua pittura cominciò a distaccarsi dall’espressionismo, per dedicarsi ad una autonoma ricerca che lo portò a reinterpretare l’impressionismo in una nuova chiave moderna.
Dopo la guerra insegnò presso l’Accademia di Dresda e cominciò una serie di viaggi che lo portarono in varie parti del mondo, tra cui l’Italia, alla quale fu legato da intenso rapporto affettivo.
Nel 1934, dopo che i nazisti avevano giudicato anche la sua pittura «arte degenerata», si trasferì a Praga per poi portarsi a Londra.
Ottenuta la cittadinanza britannica, nel 1953 si stabilì efinitivamente a Villeneuve, sul lago di Ginevra.
È morto nel 1980 all’età di 94 anni.