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Eugène Delacroix | Stile artistico

È lo stesso Delacroix a raccontare la propria missione pittorica in un'annotazione sul proprio diario datata 1º luglio 1854:
«Io voglio piacere all'operaio che mi porta un mobile; voglio lasciare soddisfatti di me l’uomo col quale il caso mi fa incontrare, sia un contadino o un gran signore.
Col desiderio di riuscire simpatico e di aver rapporti con la gente, vi è in me una fierezza quasi sciocca, che mi ha quasi sempre fatto evitare di vedere le persone che potevano essermi utili, per timore di aver l’aria di adularle.
La paura di essere disturbato quando sono solo deriva ordinariamente dal fatto che io sono occupato dalla mia grande faccenda che è la pittura: io non ne ho nessun’altra importante» - Eugène Delacroix


In tal senso, Delacroix è considerato il maggiore pittore romantico francese, a tal punto da guadagnarsi l'appellativo di «Principe dei Romantici».
Come egli stesso chiarisce in un appunto, i suoi modelli non furono tanto gli artisti classici, quanto la pittura del XVI secolo:
«Tutti i grandi problemi artistici sono stati risolti nel secolo XVI. In Raffaello, perfezione del disegno, della grazia, della composizione.
In Correggio, in Tiziano, in Paolo Veronese, del colore, del chiaroscuro. Giunge Rubens, che ha già dimenticato le tradizioni della grazia e della semplicità.
A forza di genio, egli ricostruisce un ideale. Lo attinge nel suo temperamento.
Forza, effetti sorprendenti, espressione spinta al massimo. Rembrandt lo trova nell'indefinitezza della fantasticheria e della resa?» - Eugène Delacroix

Contrariamente al suo principale rivale Ingres, che ricercava nelle proprie opere il perfezionismo tipico dello stile neoclassico, Delacroix pose maggiore enfasi sul colore e sul movimento piuttosto che sulla nitidezza dei profili e sulla perfezione delle forme.


Le opere di Delacroix, rese con pennellate immediate, rapide e fortemente espressive, sono caratterizzate da una grande impetuosità creativa che coinvolge emotivamente lo spettatore, che in questo modo è in grado di vivere con grande trasporto la potenza drammatica della scena effigiata.
Per raggiungere il massimo grado di luminosità e trasparenza, inoltre, Delacroix accostava con grande maestria i colori primari puri con i rispettivi complementari, attuando un'esaltazione cromatica che trascendeva il tipo di tavolozza utilizzata, la quale poteva contemplare a seconda dell'opera sia colori puri che smorti.

Si trattò di un'intuizione coltivata già durante il viaggio in Nord Africa, e destinata ad avere grandissima risonanza nei futuri indirizzi dell'arte impressionista.
«Dipingiamo tutti come Delacroix», avrebbe commentato Cézanne, uno tra i tanti estimatori di Delacroix: difatti, quest'ultimo finì per influenzare numerosi altri artisti delle generazioni successive, primi tra tutti Van Gogh, Manet, Degas, Odilon Redon, e, ancora, Cézanne, Matisse, Kandinskij e Gauguin.


Di Delacroix questi artisti ammirarono anche il tocco «sfiocchettato», mentre la rapidità d'esecuzione e la violenza degli sfondi dei suoi dipinti preludono agli studi della pittura fauve, espressionista e persino astratta.

Del Romanticismo, insomma, Delacroix incarnò la passione per l'esotismo, lo slancio creativo, la forte fascinazione per le «sublimi forze» della natura e le loro manifestazioni spesso violente, la rivalutazione del Medioevo (rivissuto attraverso gli scritti di Lord Byron e di Walter Scott) e l'insofferenza agli schematismi accademici, da lui ritenuti inadeguati e mortificanti.


Spinto dalla volontà di sperimentare nuovi territori e di ampliare il proprio percorso professionale Delacroix sperimentò tutti i generi e tutte le tecniche: egli, infatti, trattò temi mitologici, letterari, storici, militari, ritratti, nature morte e paesaggi, ed impiegò la decorazione murale, i quadri di cavalletto, l'olio, l'affresco, il pastello e l'acquerello.

Ebbene, Delacroix nella sua produzione rivelò sempre la volontà di conciliare creatività individuale, personalità e sentimenti, rompendo con i dogmatismi accademici e «liberando l'immaginazione», in piena linea con le sue idee estetiche secondo cui «la prima qualità di un quadro è di essere una gioia per l’occhio». | Fonte: © Wikipedia