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Léon Comerre (1850-1916)

Léon-François Comerre è stato un pittore e scultore Francese. Fu un artista Accademico Orientalista. Era lo zio di Albert Gleizes.
Léon-François Comerre era figlio di Oscar-Louis, insegnante, e di Appoline Knorr. Nel 1853, tre anni dopo la sua nascita, tutta la famiglia si trasferì a Lilla. Molto presto, in età giovanile, egli manifestò un vivo interesse per l'arte e s'impegnò negli studi artistici, divenendo allievo di Alphonse Colas.
A diciassette anni ottenne una Medaglia d'oro dall'Accademia di Lilla e una Borsa di studio dal Dipartimento del Nord che gli permise di continuare i suoi studi a Parigi.


Nel 1868, infatti, entrò come allievo-apprendista nell'atelier di Alexandre Cabanel, del quale subì l'influenza "orientalista". In seguito fu ammesso all'Scuola di Belle arti di Parigi, dove fu gratificato dalla "Grande médaille d'émulation" conferitagli dal Ministro delle Belle arti.
Arruolato nell'Esercito a causa della Guerra Franco-Prussiana del 1870, non appena ebbe il congedo riprese a dipingere e l'anno seguente, per la prima volta, espose al Salon de Paris con un ritratto intitolato "L'italiana", ma non fu notato.

Si ripresentò, allora, tre anni dopo, con lo stesso dipinto, ma dovette aspettare il 1875, per ottenere una Medaglia di 3ª classe con il quadro "Cassandra". Contemporaneamente, a partire dal 1872, tentò ogni anno di aggiudicarsi il prix de Rome, giungendo sempre nella cerchia dei favoriti. Lo vinse, finalmente, nel settore "pittura storica", proprio in quel fortunato 1875, con la tela: "L'annuncio degli angeli ai pastori".
Partì quindi alla volta di Roma, dopo un breve soggiorno in Belgio e nei Paesi Bassi.

La città di Lilla, onorata dal fatto che uno degli allievi della sua Scuola Accademica avesse vinto per la prima volta il prestigioso premio, gli donò una Medaglia d'oro.
Soggiornò dunque a Villa Medici dal gennaio del 1876 al dicembre del 1879. Durante la sua permanenza a Roma inviò in Francia tre tele: nel 1878 "Jézabel divorata dai cani" e "Giunone", e nel 1879 "Il leone innamorato".
Tornato a Parigi, visse e lavorò per quattro anni in un appartamento privato in rue Ampère, dove occupava un piccolo studio inadatto alle sue esigenze. Trovò poi l'atelier cui aspirava a Le Vésinet, un sobborgo di Parigi, e ne affidò l'arredamento e la ristrutturazione all'architetto Louis Gilbert.


Dal 1884 vi si recò tutte le settimane, ma finì poi col trasferirvisi con tutta la famiglia e vi restò sino alla fine dei suoi giorni. A partire dal 1904 sino al 1908, fu anche eletto Consigliere comunale nel Municipio della cittadina.
Nel 1885 vinse il Premio dell'Expo di Anversa. Altri premi e riconoscimenti gli furono poi assegnati negli Stati Uniti 1876 ed in Australia nel 1881 e nel 1897. Espose anche a Londra, sia alla Royal Academy che alla Royal Society of Portraits Painters, nonché a Glasgow, presso il Glasgow Institute of Fine Arts. Nel 1903 fu nominato Ufficiale della Legion d'Onore.
Léon Comerre morì a 66 anni nella sua casa di Le Vésinet.

Sua moglie, Jacqueline Comerre-Paton (1859-1955), fu anch'ella una valida pittrice. Divenuta vedova, donò alla città di Trélon, città natale di Comerre, una deliziosa sua opera: "La bambola di Cosette" o "Cosette addormentata". Suo figlio Maxime, inoltre, acquistò nel 1928 una piccola casa nello stesso Comune. Questo, a sua volta, ha comprato nel 2003 otto quadri di Comerre che erano stati messi in vendita dalla nipote dell'artista, Denise Lion-Comerre, assieme a tutto il contenuto dell'atelier del nonno.
Les Presses Artistiques di Parigi hanno pubblicato nel 1980 un catalogo ragionato delle opere di Léon Comerre.